San Gennaro 2025, 2026 e 2027 - Data e origini

Date di San Gennaro

La festa di San Gennaro ricorre nelle seguenti date:

La data è fissa e si svolge ogni anno il 19 settembre.

Origine

Gennaro nacque a Napoli (un'altra versione dice che sarebbe nato a Joppolo, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria) nella seconda metà del III secolo e fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani.

Il nome Gennaro, molto diffuso in Campania, deriva dal latino Ianuarius, che significa «consacrato al dio Giano». In epoca antica veniva spesso attribuito ai bambini nati nel mese di gennaio (Ianuarius), considerato sacro. La vicenda del martirio di San Gennaro si colloca nel contesto delle persecuzioni anticristiane volute dall’imperatore Diocleziano. Gennaro era in contatto con il diacono Sossio, guida della comunità cristiana di Miseno, che venne arrestato per ordine del giudice Dragonio, proconsole della Campania. Quando Gennaro venne a sapere dell’arresto, decise di recarsi in carcere a confortare l’amico, accompagnato da due compagni, Festo e Desiderio. Dragonio, informato della sua presenza e intromissione, fece arrestare anche loro tre, provocando le proteste di Procolo, diacono di Pozzuoli e di due fedeli cristiani della stessa città, Eutiche ed Acuzio. Anche questi tre furono arrestati e condannati a morte nell'anfiteatro di Pozzuoli, ancora oggi esistente, dove avrebbero dovuto essere sbranati dalle belve. Tuttavia, durante i preparativi, il proconsole si rese conto che la popolazione manifestava simpatia e solidarietà verso i condannati. Temendo disordini durante i giochi, decise di cambiare il metodo di esecuzione: così, il 19 settembre del 305, Gennaro e i suoi compagni furono decapitati. È proprio questa la data in cui si celebra ogni anno la memoria del martirio di San Gennaro, divenuto nel tempo patrono di Napoli.

Negli Atti Vaticani si narrano molti altri episodi mitici. Gli Atti affermano che nel luogo del supplizio sorse una chiesa in ricordo del loro martirio, mentre il corpo di Gennaro sarebbe stato sepolto nell'Agro Marciano e solo nel V secolo traslato dal duca-vescovo di Napoli Giovanni I nelle Catacombe di San Gennaro.

Gli Atti Vaticani narrano un altro episodio di Gennaro e dei suoi compagni che si sarebbero recati a Nola, dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo. Questi, avendo sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato e torturato. Poiché le tremende torture inflittegli non sortivano effetto, lo avrebbe infine gettato in una fornace ardente; una volta riaperta la fornace, non solo Gennaro vi uscì illeso e senza che neppure le sue vesti fossero state minimamente intaccate dal fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti ad assistere al supplizio.

Si racconta anche che, dopo l'esecuzione, una donna di nome Eusebia riuscì a raccogliere in due ampolle (i cosiddetti lacrimatoi) parte del sangue del vescovo e lo conservò con molta venerazione. Era usanza dei cristiani dell'epoca di cercare di raccogliere corpi o parte di corpi, abiti, ecc. per poter poi venerarli come reliquie dei loro martiri. Queste reliquie sono divenute un attributo iconografico tipico di san Gennaro. Il racconto della pia donna è tuttavia recente e compare pubblicato per la prima volta solo nel 1579, nel volume del canonico napoletano Paolo Regio su Le vite de' sette Santi Protettori di Napoli1.

Riti e tradizioni

Ogni 19 settembre, la città di Napoli festeggia il suo Santo Patrono con riti preparatori e riorganizza il traffico per la giornata di festa.

I riti preparatori si svolgono la vigilia del 19 settembre, iniziano quando nel pomeriggio il canonico della Cattedrale e Assistente spirituale del Comitato diocesano San Gennaro Antonio Tredicin, accoglie l'Arcivescovo prelato di Pompei, Tommaso Caputo, con il sindaco e i fedeli del territorio della Diocesi di Pompei. Raggiungono insieme la chiesa di San Giorgio Maggiore, per poi procedere fino al Duomo.

L'indomani mattina alle 8.00 si svolge la celebrazione della Santa Messa, seguita dall'apertura della cassaforte con all'interno le ampolle del sangue di San Gennaro. Le ampolle vengono esposte insieme al busto del Santo sull'altare maggiore.

Più tardi, nella mattinata del 19 settembre, il cardinale Sepe presiede la Solenne Concelebrazione Eucaristica, al termine della quale viene dato l'annuncio, eventuale, del miracolo della liquefazione del sangue. Dalle 16 alle 18.30 il sangue viene offerto alla venerazione dei fedeli.

Sangue di San Gennaro
Sangue di San Gennaro Salvatore Vastano / CC-by-nd

Come da tradizione, si attende con fede il miracolo della liquefazione del sangue, questo fenomeno è il segno esplicito dell'approvazione del santo per la condotta della città rinnova il vincolo peculiare tra questa e il suo principale protettore.

Ogni anno è spettacolo, perché con la fede si confondono l'ostentazione, l'esibizione, la superstizione proprie del popolo napoletano. L'annuncio del sacerdote è sempre accolto da un boato cui fa seguito lo scioglimento delle campane e lo scoppio dei fuochi d'artificio. Per tutta la notte si festeggia, la città impazza e la gente si abbandona a canti e balli che testimoniano la profonda venerazione di cui gode il santo presso i fedeli2.

Per concludere la leggenda e l'aspetto mitico di San Gennaro sono stati rinforzati nel tempo dal fatto che il fenomeno della liquefazione del sangue non è stata mai spiegata scientificamente. Infatti, la scienza non è mai riuscita a dare una spiegazione plausibile al prodigio, che contraddice perfino le più elementari leggi fisiche.

Riferimenti

  1. Fonte: http://www.santiebeati.it/

  2. Estratto del libro: Il Grande Almanacco dei Giorni di Festa di Antonio Castello - P 121 (un libro delizioso per tutti quelli che vogliono saperne di più sui giorni festivi in Italia).