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Date di San Gennaro
La festa di San Gennaro è prevista alle seguenti date:
- giovedì 19 settembre 2024
- venerdì 19 settembre 2025
- sabato 19 settembre 2026
La data è fissa, ogni anno ha luogo il 19 settembre.
Origine
Gennaro era nato a Napoli (un'altra versione dice che sarebbe nato a Joppolo, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria) nella seconda metà del III secolo, e fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani.
Il nome Gennaro è molto diffuso in Campania e risale al latino Ianuarius che significava consacrato al dio Giano ed era in genere attribuito ai bambini nati a gennaio (Ianuarius), mese sacro al detto dio. Nel contesto delle persecuzioni di Diocleziano si inserisce la storia del suo martirio. Egli conosceva il diacono Sossio che guidava la comunità cristiana di Miseno e che fu incarcerato dal giudice Dragonio, proconsole della Campania. Gennaro saputo dell'arresto di Sosso, volle recarsi insieme a due compagni, Festo e Desiderio a portargli il suo conforto in carcere. Dragonio informato della sua presenza e intromissione, fece arrestare anche loro tre, provocando le proteste di Procolo, diacono di Pozzuoli e di due fedeli cristiani della stessa città, Eutiche ed Acuzio. Anche questi tre furono arrestati e condannati insieme agli altri a morire nell'anfiteatro di Pozzuoli, ancora oggi esistente, per essere sbranati dagli orsi (o i leoni). Ma durante i preparativi il proconsole Dragonio, si accorse che il popolo dimostrava simpatia verso i prigionieri e quindi prevedendo disordini durante i cosiddetti giochi, cambiò decisione e il 19 settembre del 305 fece decapitare i prigionieri (in tale data si festeggia dunque l'anniversario della sua morte e del martirio).
Negli Atti Vaticani si narrano molti altri episodi mitici. Gli Atti affermano che nel luogo del supplizio sorse una chiesa in ricordo del loro martirio, mentre il corpo di Gennaro sarebbe stato sepolto nell'Agro Marciano e solo nel V secolo traslato dal duca-vescovo di Napoli Giovanni I nelle Catacombe di San Gennaro.
Gli Atti Vaticani narrano un altro episodio di Gennaro e dei suoi compagni che si sarebbero recati a Nola, dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo. Questi, avendo sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato e torturato. Poiché le tremende torture inflittegli non sortivano effetto, lo avrebbe infine gettato in una fornace ardente; una volta riaperta la fornace, non solo Gennaro vi uscì illeso e senza che neppure le sue vesti fossero state minimamente intaccate dal fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti ad assistere al supplizio.
Si racconta anche che dopo l'esecuzione, una pia donna di nome Eusebia riuscì a raccogliere in due ampolle (i cosiddetti lacrimatoi) parte del sangue del vescovo e conservarlo con molta venerazione; era usanza dei cristiani dell'epoca di cercare di raccogliere corpi o parte di corpi, abiti, ecc. per poter poi venerarli come reliquie dei loro martiri. Esse sono divenute un attributo iconografico tipico di san Gennaro. Il racconto della pia donna è tuttavia recente, e compare pubblicato per la prima volta solo nel 1579, nel volume del canonico napoletano Paolo Regio su Le vite de' sette Santi Protettori di Napoli1.
Riti e tradizioni
Ogni 19 settembre, la città di Napoli si appresta a festeggiare il suo Santo Patrono con riti preparatori e la città riorganizza il traffico per la giornata di festa.
I riti preparatori si svolgono la vigilia del 19 settembre, iniziano quando nel pomeriggio di questa giornata il canonico della Cattedrale e Assistente spirituale del Comitato diocesano San Gennaro Antonio Tredicin, accoglie l'Arcivescovo prelato di Pompei, Tommaso Caputo, con il sindaco e i fedeli del territorio della Diocesi di Pompei. Raggiungono insieme la chiesa di San Giorgio Maggiore, per poi procedere fino al Duomo.
L'indomani mattina alle 8.00 ci avrà luogo la celebrazione della Santa Messa, per poi procedere all'apertura della cassaforte con all'interno le ampolle del sangue di San Gennaro. Le ampolle verranno esposte insieme al busto del Santo sull'altare maggiore.
Più tardi, nella mattinata del 19 settembre, il cardinale Sepe presiederà la Solenne Concelebrazione Eucaristica, al termine della quale verrà dato l'annuncio, eventuale, del miracolo della liquefazione del sangue. Dalle 16 alle 18.30 il sangue verrà offerto alla venerazione dei fedeli.
Come da tradizione, si attende con fede il miracolo rituale della liquefazione del sangue, questo fenomeno è il segno esplicito dell'approvazione del santo per la condotta della città rinnova il vincolo peculiare tra questa e il suo principale protettore.
Ogni anno è spettacolo, perché con l fede si confondono l'ostentazione, l'esibizione, la superstizione proprie del popolo napoletano. L'annuncio del sacerdote è sempre accolto da un boato cui fa seguito lo scioglimento delle campane e lo scoppio dei fuochi d'artificio. Per tutta la notte si festeggia, la città impazza e la gente si abbandona a canti e balli che testimoniano la profonda venerazione di cui gode il santo presso i fedeli2.
Per concludere la leggenda e l'aspetto mitico di San Gennaro sono stati rinforzati nel tempo dal fatto che il fenomeno della liquefazione del sangue non è stata mai spiegata scientificamente. Infatti, la scienza non è mai riuscita a dare una spiegazione plausibile al prodigio, che contraddice perfino le più elementari leggi fisiche.
Riferimenti
Fonte: http://www.santiebeati.it/
Estratto del libro: Il Grande Almanacco dei Giorni di Festa di Antonio Castello - P 121 (un libro delizioso per tutti quelli che vogliono saperne di più sui giorni festivi in Italia).