Natale 2025, 2026 e 2027 - Data e origini

Date Natale

Natale ricorre nelle seguenti date:

Il Natale cade ogni anno il 25 dicembre, una data fissa celebrata in tutto il mondo.

Origine del Natale

La parola «Natale» deriva dal latino Natalis dies, che significa giorno di nascita.

Nella tradizione romana, indicava non solo il giorno di nascita di una persona, ma anche la fondazione di una città e il suo anniversario. Tra tutte, la più importante era il Natalis Solis Invicti, ossia la festa del dio sole. Nel calendario giuliano, il solstizio d'inverno cadeva il 25 dicembre e celebrava l'unione simbolica tra la notte più lunga e il giorno più corto. Questo passaggio ciclico era ritenuto, nell'antichità, un momento magico e carico di significati.

Tuttavia, con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa sostituì la festa pagana con la celebrazione della nascita di Gesù Cristo. Va sottolineato, però, che nessuno dei Vangeli indica il 25 dicembre come giorno di nascita del Salvatore.

Già nel 3000 a.C., durante il periodo babilonese, si celebrava il dio Mitra, poi identificato dai militari romani come Sole Invictus. Secondo la leggenda, Mitra nacque da una vergine durante il solstizio d’inverno, fu adorato dai pastori, ebbe dodici discepoli, venne trafitto al costato da una lancia e risorse dopo tre giorni. Oggi, Natale e Capodanno sono due ricorrenze distinte: la prima cade il 25 dicembre, la seconda il 1° Gennaio1.

Il culto del Deus Sol Invictus (Dio Sole Invitto, cioè invincibile), giunse a Roma dalla città siriana di Emessa, dove la divinità era nota come El-Gabal. Considerato invincibile e trionfante sulle tenebre, il dio venne venerato fino al 222 d.C., anno della morte violenta dell'imperatore Marco Aurelio Antonino, suo sommo sacerdote. Nel 274, l'imperatore Aureliano istituì ufficialmente il Dies Natalis Solis Invicti il 25 dicembre, ispirandosi alla celebrazione che si teneva a Emessa lo stesso giorno. Emessa diede tre imperatori a Roma, e il suo culto presenta elementi che ne suggeriscono un'origine araba: una pietra sacra, nomi tribali, l'evirazione del sacerdote e il divieto di carne suina. Alcune teorie, però, collocano l'origine del culto in Egitto (Heliopolis) o in Mesopotamia (Babilonia), già prima del 1400 a.C.

Nel timore che i nuovi culti ostacolassero la diffusione del cristianesimo, la Chiesa romana stabilì in quella stessa data la ricorrenza della nascita di Cristo, agevolando di fatto confluenze e sincretismi tra riti pagani e festività cristiana. La data del 25 dicembre fu scelta per distogliere i romani dall'idolatria dei culti di Mitra e del sole, ma prese una così grande importanza, nei secoli successivi, che presto il 25 dicembre divenne il primo giorno dell'anno liturgico. Questo fino al XI secolo, quando fu aggiunto al ciclo del Natale il periodo dell'Avvento, che da allora segnò il nuovo inizio dell'anno liturgico cristiano.   

Il periodo compreso tra Natale e Capodanno, noto come ciclo dei dodici giorni, era un periodo di sospensione della normalità, in cui si sovvertivano i ruoli sociali e si rafforzavano i tabù. […] Nei Saturnali romani, come nel culto di San Nicola, la ricorrenza solstiziale evocava la presenza simbolica della morte, esorcizzata attraverso l’offerta di doni ai bambini, considerati ancora in una fase presociale e pre-iniziatica2.

Il Natale ha anche origini ebraiche: Le origini ebraiche della festa sono chiaramente dovute al fatto che tutta la religione cristiana nacque da quella ebraica. Nell'Antico Testamento si fa infatti riferimento alla venuta di un messiah, che in ebraico significa l'annunciato, e nella Bibbia si riferisce ai re di Israele. Quando fu annunciata la nascita di Gesù Cristo, alcuni ebrei interpretarono questo avvento come una nuova fase nella vita dei credenti ed iniziarono a riferirsi a Cristo come al Messia per antonomasia. dando origine a una frattura: l’ebraismo, che non riconobbe Cristo, e il Cristianesimo, che fece del suo messaggio il cuore della fede3.

Anche se la data reale della nascita di Gesù è sconosciuta4,, il Natale è indissolubilmente associato alla nascita di Gesù Cristo.

Tradizioni e simboli di Natale

In molti luoghi del mondo, il Natale è festeggiato con tradizioni tipiche che si sono andate sviluppando nei secoli, spesso assorbendo e integrandosi con elementi specifici della cultura locale. Il presepe, l’albero di Natale e lo scambio dei regali sono le tradizioni natalizie più diffuse al mondo.

Il presepe

La parola presepe deriva dal latino e significa mangiatoia, cioè il luogo dove Gesù fu deposto appena nato. Il primo presepe fu realizzato da San Francesco a Greccio, nel 1223, a Greccio, un piccolo borgo vicino alla sua città natale. Francesco volle rappresentare dal vivo la scena della Natività per trasmetterne il significato spirituale anche ai più semplici. All’interno di una grotta, vennero impersonati da persone reali Maria, Giuseppe e Gesù, insieme al bue e all’asinello. I fedeli, giunti in processione, furono profondamente colpiti dalla rappresentazione che sembrava riportare Betlemme tra le montagne umbre.

Da allora, l’uso del presepe si diffuse in tutto il mondo cattolico. Con il tempo, i personaggi in carne e ossa furono sostituiti da statuine di legno, terracotta o cera, e lo scenario si arricchì di dettagli paesaggistici e figure simboliche5. Il Presepe Napoletano è quello che, più di ogni altro, ha saputo esprimere l’arte, l’ingegno e la fantasia del popolo partenopeo. Diverso dal presepe tradizionale, fedele alla narrazione evangelica, quello napoletano è ambientato nella Napoli del XVIII secolo e rappresenta scene di vita quotidiana, con personaggi, abiti e mestieri che riflettono l’anima e la cultura della città.

L'Albero di Natale

L’albero di Natale, che potremmo definire anche «albero della vita», è un simbolo ricorrente in molte culture e civiltà da ben prima dell’avvento del cristianesimo. Associato sia alla vita che alla morte, era spesso rappresentato da un pino resinoso, che in alcune tradizioni veniva bruciato durante i rituali invernali per simboleggiare la luce che ritorna sulla Terra. Nella cultura cristiana, l’albero assume significati simbolici simili e si intreccia con l’immagine del candelabro. L’albero di Natale, come lo conosciamo oggi, avrebbe avuto origine a Tallinn (Estonia) nel 1441, ma la tradizione si diffuse soprattutto in Germania: una cronaca di Brema del 1570 descrive alberi decorati con mele, noci, datteri e fiori di carta, mentre un documento di Strasburgo del 1605 racconta che i cittadini portavano in casa abeti addobbati con ornamenti colorati, zuccheri e oggetti dorati.

Questa usanza potrebbe derivare da antichi riti pagani, come quello di introdurre in casa un ramo beneaugurante prima del nuovo anno. Nel Medioevo si sviluppò anche la tradizione degli Adam und Eva Spiele, rappresentazioni teatrali all’interno delle chiese che ricreavano il Paradiso Terrestre. Inizialmente, la Chiesa cattolica considerava l’albero una tradizione protestante, ma nel corso del Novecento lo accolse tra le usanze natalizie. Oggi l’abete vero è spesso sostituito da versioni artificiali in plastica, le candele di cera sono state rimpiazzate da luci elettriche e le mele decorative da sfere di vetro o plastica6.

Natale a Roma: <em>Il Colosseo a Natale</em>
Natale a Roma: Il Colosseo a Natale vkreay / CC-by

Lo scambio dei regali

Lo scambio dei regali a Natale ha origini antichissime. Durante i Saturnalia, festività dedicate al dio Saturno, i Romani si scambiavano regali come segno di buon auspicio. Secondo la tradizione, lo stesso Romolo, dopo la costruzione delle mura, ricevette in dono un fascio di ramoscelli raccolti sul monte Velia, gesto che ispirò l’usanza del dono simbolico all’interno dei costumi romani.

Un’altra origine dello scambio dei regali va cercata nel culto dei Lari, le divinità protettrici della casa. Durante i Sigillaria (dal nome sigillum, ovvero statuetta), un giorno specifico all’interno dei Saturnalia, i bambini decoravano piccole statuette con muschio e fiori, poi le famiglie si scambiavano come dono queste statuine. Ai più piccoli venivano regalati anche pupazzi di pasta dolce o marzapane, dando origine a una tradizione che nel tempo si è trasformata nello scambio moderno dei regali di Natale.

Babbo Natale

La figura di Babbo Natale affonda le sue radici in una tradizione molto più antica e reale di quanto si possa pensare. Sebbene sia oggi percepito come un personaggio fiabesco, Babbo Natale si ispira a San Nicola, vescovo vissuto tra il III e il IV secolo a Myra, in Licia (attuale Turchia). Nato a Patara da una famiglia benestante, Nicola divenne celebre per la sua generosità. Le sue reliquie furono trasportate nel 1087 da Myra a Bari, dove ancora oggi sono custodite, rendendolo patrono della città.

Tra i più noti, quello di Dante nel Purgatorio, che narra di come San Nicola salvò tre giovani donne dalla prostituzione donando loro una dote: per tre notti consecutive lasciò un sacco di monete nella loro casa, lanciandolo da una finestra. L’ultima notte, trovando la finestra chiusa, fece cadere il sacchetto dal camino, dove erano appese le calze ad asciugare: da qui nascerebbe la tradizione dei regali lasciati nei camini o nelle calze.

Nel tempo, altre versioni del mito lo dipingono come un benefattore misterioso che lasciava cibo o doni nelle case dei poveri. Secondo alcune leggende, fu persino custode del Sacro Graal, responsabile della sua capacità di produrre in abbondanza. In molte tradizioni europee, San Nicola porta i doni la notte del 6 dicembre, in groppa a un asinello. Il suo nome, Sinterklaas, fu portato negli Stati Uniti dagli immigrati olandesi e trasformato in Santa Claus. Nel corso del XX secolo, la figura perse le connotazioni religiose e divenne il Babbo Natale laico, sorridente e vestito di rosso, reso celebre in tutto il mondo dalle pubblicità della Coca-Cola. Oggi, in America, esiste persino un istituto chiamato Institute of Scientific Santaclausism, che si dedica a «dimostrare» l’esistenza di Santa Claus.

I Natali più particolari nel mondo

Tra le tradizioni più particolari, ricordiamo quella del Tió de Nadal o Ciocco di Natale in Catalogna, è un personaggio mitologico catalano a forma di tronco7.

La vigilia di Natale, in Russia, una fanciulla-elfo, vestita di bianco, viaggia su una slitta andando di casa in casa. I bambini le dedicano i loro canti i Kolyada e lei ricambia con le feste di Natale.

In Repubblica Ceca la Vigilia di Natale è un momento molto atteso dalle single di tutto il Paese. Le ragazze in cerca di fidanzato danno le spalle alla porta e gettano una scarpa sopra la testa. Se la calzatura atterra rivolgendo la punta verso la porta, la fortunata si sposerà entro l'anno; nel caso contrario ci sarà ancora da pazientare parecchio.

Riferimenti

  1. Fonte: http://www.romanoimpero.com

  2. Fonte e citazioni: http://www.treccani.it/enciclopedia/

  3. Fonte: http://www.italiadonna.it

  4. Dizionario della Bibbia

  5. Fonte: http://www.ilnatale.org

  6. Fonte: http://www.viaggio-in-germania.de

  7. Maggiori informazioni: natalecartolineauguri.com