Tutti i Santi 2025, 2026 e 2027 - Data e origini

Date Tutti i Santi

La Festa di Tutti i Santi ricorre nelle seguenti date:

La festa di Tutti i Santi si celebra ogni anno il 1° novembre.

Origini de significato dell'Ognissanti

Chiamata Festa di Ognissanti, o Tutti i Santi, deriva dal latino Festum Omnium Sanctorum

L'Ognissanti è una ricorrenza cattolica dedicata a tutti i santi, anche quelli non canonizzati né conosciuti. Le prime tracce di questa festa risalgono a Tertulliano e a Gregorio di Nizza (223-395 d.C.), ma solo le pagine scritte da Sant'Ephraim, morto nel 373 d.C., costituiscono una testimonianza di questa festa in onore dei martiri della terra il giorno 13 maggio. 

La festa nacque nel nord Europa e giunse a Roma il 13 Maggio del 609 d.C, quando Papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria e a tutti i martiri.

Le origini dello spostamento della festa di Ognissanti al 1° novembre non sono del tutto certe, ma secondo alcune fonti risalirebbero all’VIII secolo. Sembrerebbe che Alcuino, consigliere di Carlo Magno, abbia suggerito di fissare in questa data la solennità di tutti i Santi, estendendola a una celebrazione di tre giorni. L’intento della Chiesa era quello di cristianizzare le antiche festività pagane, in particolare il Capodanno celtico (Samhain), che si svolgeva proprio all’inizio di novembre. Per contrastare i riti legati a questa festa, nel 835 d.C. Papa Gregorio IV decise ufficialmente di trasferire la celebrazione di Ognissanti dal 13 maggio al 1° novembre, una pratica già diffusa in Francia. Lo stesso Papa Gregorio III fece costruire all'interno della Basilica Vaticana la cappella di Ognissanti1.

Prima che la festa di Ognissanti diventasse una ricorrenza completamente cristiana, le sue origini affondano nella cultura celtica, che suddivideva l’anno solare in due periodi: quello in cui c'era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. I giorni di inizio di questi due periodi venivano festeggiati, il primo, durante il mese di maggio (quello della vita e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte e della quiete della natura). Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente Beltane e Samhain

In parallelo, anche i Romani celebravano una festa simile nello stesso periodo: la festa di Pomona, dea dei frutti e della fertilità, che segnava la fine del raccolto e ringraziava la terra per i suoi doni. Quando Cesare conquistò la Gallia, le due tradizioni — quella celtica e quella romana — iniziarono a fondersi, dando origine a celebrazioni comuni tra fine ottobre e inizio novembre2.

Nel 1475, Papa Sisto IV rese la festa di Ognissanti obbligatoria in tutta la Chiesa d’Occidente e, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza, è sempre sopravvissuta nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri. La notte di Nos Galan-Gaeaf dell'antica cultura celtica viene ancora oggi rievocata, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, nella notte di Halloween il cui significato è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia).

Celebrazioni della festività

Il 1 giugno 1949, la Costituzione italiana riconosce la festa di Ognissanti tra i giorni considerati «festivi», sancendone la sospensione delle attività lavorative e il rispetto del completo orario festivo.

Le celebrazioni in Italia

Oggi in Italia, la festa di Tutti i Santi è molto sentita, con tradizioni e usanze che variano da regione a regione.

L'uso della zucca, che sembra essere ormai una prerogativa di Halloween, ha invece solide tradizioni in diverse parti del nostro Paese, dove viene intagliata a forma di volto più o meno terrificante e al suo interno si inserisce una candela, la si pone poi all'esterno come segno di protezione. Tra l'altro, la zucca, simbolo di fertilità, era già utilizzata dai Greci e dai Latini, ma anche i Celti adoperavano lanterne ricavate dalle rape per tenere lontani gli spiriti.

In varie parti d'Italia vengono preparati dolci caratteristici di questo periodo3 il pan dei morti nella cucina lombarda, la colva pugliese, i pupi di zucchero siciliani, le ossa dei morti, gli stinchetti dei morti che pare risalgono al periodo etrusco, le fave dei morti ossia dolcetti di origine antichissima, visto che ai tempi dei Romani le fave erano considerate il cibo sacro dei morti4.

Biscotti ossa di morto, o "mustazzoli" a Palermo
Biscotti ossa di morto, o "mustazzoli" a Palermo © blog.giallozafferano.it/antonella83/

Tutti i Santi in Calabria

In Calabria, la festa di Ognissanti assume una dimensione molto particolare. I contadini calabresi dell'epoca affrontavano la paura della morte e il distacco dai propri cari, una ragione antropologica per quel bisogno di stabilire un contatto, una «comunicazione» con i cari defunti. In effetti, proprio in Calabria, particolarmente a Serra San Bruno, nel vibonese, c'è l'usanza del Coccalu di muortu: i ragazzini intagliano e modellano la zucca riproducendo un teschio (che in dialetto serrese si dice proprio coccalu di muortu); poi girano per le vie del paese con in mano la loro macabra creazione, bussano alle porte o fermano le persone dicendo la frase Mi lu pagati lu coccalu? (tradotto letteralmente Me lo paghi il teschio?), che ricorda molto il trick or treat (dolcetto o scherzetto?) della tradizione anglosassone di Halloween d'oltreoceano di cui abbiamo parlato nell'articolo dedicato a Halloween, che cade il 31 ottobre5.

Dal punto di vista religioso, anche il 2 novembre riveste una grande importanza nel calendario liturgico italiano: si celebra infatti la Commemorazione dei Defunti. Secondo alcuni studiosi, questa tradizione sarebbe ispirata a un antico rito bizantino in realtà ispirata dal rito bizantino: a Bisanzio, infatti, esisteva una giornata in cui si ricordavano i morti, per l'esattezza nel sabato che precedeva di quindici giorni l’inizio della Quaresima. Tuttavia, l’attuale collocazione della Commemorazione dei Defunti, subito dopo Ognissanti, si deve a una decisione presa nel 998 d.C. dall’abate Odilone di Cluny6.

Come l'Italia, anche altri paesi europei come l'Austria, il Belgio, la Spagna, la Francia, la Grecia, il Lussemburgo hanno istituito ufficialmente questa celebrazione.