Pasqua 2025, 2026 e 2027 - Data e origini

Data Pasqua e Pasquetta

La Pasqua cade in date diverse ogni anno, tra marzo e aprile. Le prossime ricorrenze sono:

La data varia, ogni anno ha luogo tra marzo e aprile.

Origini della Pasqua

La data della Pasqua varia ogni anno. L'idea è quella di farla coincidere con la domenica successiva alla prima luna piena dopo l'equinozio di primavera. Questa regola risale alle decisioni prese durante il Concilio di Nicea del 325. Il periodo che precede la Pasqua è segnato da quaranta giorni di penitenza e dal triduo pasquale, durante il quale si celebra la passione di Gesù Cristo1.

Etimologia

Si tratta di un termine arcaico e, per comprendere appieno il significato della Pasqua, è indispensabile conoscerne l’origine e il valore simbolico. Nella Sacra Scrittura, la parola Pasqua viene espressa con il termine ebraico:

Pesach, che significa passare oltre, passare sopra, saltare. Perciò questo termine è stato associato al modo di camminare degli agnellini appena nati. Si presuppone anche che il termine biblico Pasqua avrebbe dei legami con la radice siriaca Psch, che significa essere contento: da qui, la Pasqua assumerebbe anche il significato di festa o celebrazione. Altri studiosi propongono un’origine egiziana simile: Pash', che significa ricordo, e che farebbe della Pasqua il memoriale dell'esodo, e P'skh, che significa colpo, ricordando il colpo inferto da Javhè ai primogeniti egiziani.

Dal termine Pesach deriva, per traslitterazione e trasformazione linguistica, la parola italiana Pasqua. Oltre al termine ebraico, si sviluppò una pronuncia alternativa attraverso l’inversione delle due vocali e dell’aspirata, dando origine alla forma phase (invece di Pessach), una variante enfatica in aramaico che, al tempo di Gesù, veniva pronunciata Pascha2.

Pasqua: tra storia e religione

La Pasqua cristiana è una ricorrenza che ricorda la passione e la resurrezione di Cristo. Affonda le proprie radici nella Pasqua ebraica o Pesach, che ricorda l'esodo del popolo israelita dall'Egitto e il suo viaggio verso la terra promessa.

Il Vescovo Clemente Riva affermava che la Pasqua cristiana affonda le sue radici nella Pasqua ebraica. In effetti, risalendo fino all’Ultima Cena di Gesù, si ritrovano numerosi elementi in comune con la cena pasquale tradizionale ebraica: il pane, il vino, il cibo condiviso... 

Quando Gesù entrò a Gerusalemme, il suo intento era insegnare alla gente ad amarsi, non a combattersi o uccidersi. Sosteneva inoltre di essere il Figlio di Dio. Per essersi equiparato a Dio, Gesù fu accusato di bestemmia dai capi religiosi giudei, che ne ordinarono l’arresto e lo condussero davanti a Ponzio Pilato, il governatore romano. Decisero così di sacrificarlo come simbolo del loro potere, sostenendo che «Un solo uomo può morire per proteggere la nazione e non far perire la nazione intera».

Gesù fu arrestato con l’accusa di lesa maestà e di voler sostituirsi all’autorità religiosa ebraica. Fu condotto davanti al prefetto romano Ponzio Pilato, al quale non importava molto della sua sorte: il suo unico obiettivo era ristabilire l’ordine nella provincia. Così se ne lavò le mani dando ad altri il compito di decidere la sua fine. Dunque non furono le autorità romane a volere la morte Gesù. Furono gli ebrei e in particolare i sacerdoti di Gerusalemme. La Pasqua cristiana ricorda le parole sante di Gesù e il suo sacrificio, e ci riporta al momento in cui, entrando a Gerusalemme, consegnò il suo messaggio d’amore e salvezza: Io sono il Buon Pastore, […] Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi3!

Un altro aspetto fondamentale della Pasqua è il concetto di sacrificio. Se i cristiani celebrano l'Eucaristia fin dalle origini e in una forma che, sostanzialmente, non è cambiata nel tempo nonostante la varietà delle liturgie, è perché si sentono vincolati dal comando del Signore, dato alla vigilia della sua passione: «Fate questo in memoria di me». A questo comando del Signore obbediamo celebrando il memoriale del suo sacrificio. Facendo questo, offriamo al Padre ciò che egli stesso ci ha dato: i doni della creazione, il pane e il vino, diventati, per la potenza dello Spirito Santo e per le parole di Cristo, il Corpo e il Sangue di Cristo: in questo modo Cristo è reso realmente e misteriosamente presente. Dobbiamo dunque considerare l'Eucaristia, come un'azione di grazia e di lode al Padre, come memoriale del sacrificio di Cristo e del suo corpo e come presenza viva di Cristo in virtù della potenza della sua parola e del suo Spirito4.

Ma è importante ricordare che il legame tra sacrificio e Pasqua non è solo cristiano o teologico. Infatti, in origine la Pasqua è una festa di famiglia. La si celebra di notte, alla luna piena che segue l’equinozio di primavera, il quattordici del mese di abib o delle spighe (chiamato nisan dopo l'esilio babilonese). Durante questa festa, si offre a YHWH (Jahvè) un animale giovane, nato nell'anno, per attirare le benedizioni divine sul gregge. La vittima è un agnello o un capretto, maschio, senza difetti. La sua carne viene mangiata nel corso di un pasto veloce dai commensali pronti per il viaggio. Questi tratti nomadi e domestici suggeriscono un’origine antichissima della Pasqua: potrebbe trattarsi proprio del sacrificio che gli Israeliti chiedevano al faraone di poter offrire nel deserto, e risalire quindi a un periodo anteriore a Mosè e all’uscita dall'Egitto5.

La buona notizia di Pasqua dopo la morte di Gesù è la Resurrezione: GESÙ È VIVO! Gesù è risorto! Tre giorni dopo la sua sepoltura, Gesù appare ai suoi discepoli dopo la sua morte e rimane con loro per 40 giorni. Si fa vedere ripetutamente e in posti diversi. La festa di Pasqua commemora proprio questa resurrezione. La chiesa non riesce a spiegare questa resurrezione, ecco perché questa rinascita è stata rinominata il Mistero Pasquale. Questi riferimenti a proposito della Pasqua sono importantissimi per poter capire le tradizioni, gli usi o costumi moderni.

Simboli, tradizioni e festeggiamenti della Pasqua in Italia e nel mondo

Ricordiamo (come l'abbiamo più avanti) che, al di là dell'aspetto religioso, originariamente la Pasqua era anche una festa pagana. Gli antichi Sassoni celebravano il ritorno della primavera con una grande festa che commemorava la dea della primavera chiamata Eastre6.

Il coniglio

Antico simbolo di fertilità e rinnovamento dell'epoca precristiana, associato all'inizio della stagione primaverile. Fu Sant'Ambrogio a conferirgli il ruolo di simbolo di resurrezione in quanto il suo manto ha la caratteristica di cambiare colore con il cambiare delle stagioni.  

Per finire, si dice che siano stati i tedeschi i primi a diffondere l'usanza di preparare dolci e biscotti a forma di coniglietto all'inizio del 1800. Tedeschi e olandesi portarono la tradizione del coniglio pasquale oltreoceano. Gli americani hanno creato all'occasione di questa festa l'Easter Bunny, che porta uova colorate ai bambini che sono stati bravi nascondendo le uova (molto spesso dipinte o colorate) tra le piante e i cespugli dei giardini.

L'uovo

L'uovo di Pasqua è associato a credenze di origine molto antica. L'uovo era un importante simbolo nelle mitologie di molte civiltà primitive, incluse quelle dell'India e dell'Egitto. Si credeva che l'universo si fosse sviluppato da un grande uovo e che le due metà del suo guscio corrispondessero al Cielo e alla Terra. L'uovo era anche associato alla fertilità del periodo primaverile (i Persiani praticavano in primavera l'arte delle uova dipinte). Nella cristianità l'uovo è il simbolo della Resurrezione (quella del Cristo). Da sempre si fa festa quando finisce l'inverno e arriva la primavera, segnando un nuovo inizio.

L’uovo è quindi, senza dubbio, il simbolo che meglio rappresenta la rinascita. In Grecia, a Pasqua si gioca a TsougrismaChristos Anesti, una tradizione che vuole che si preparino delle uova sode colorate di rosso, una per ciascun commensale. Prima del pranzo inizia la battaglia delle uova: ogni ospite impugna il proprio uovo e colpisce quello della persona accanto. Vince chi riesce a mantenere il proprio uovo intatto fino alla fine della sfida con tutti i presenti.

L'agnello

Come già accennato nel paragrafo dedicato alle origini della Pasqua, l’usanza di mangiare l’agnello durante questa festività cristiana è un rito ereditato dalla tradizione ebraica, come conferma anche l'Enciclopedia Cattolica: Nei fatti, la festa Ebraica è stata inserita nella celebrazione Pasquale Cristiana: la liturgia celebrante il passaggio di Israele attraverso il Mar Rosso, l'agnello pasquale, la colonna di fuoco, etc. 

In effetti, nell'antichità gli Ebrei sacrificavano un agnello nel corso di questa festa (festa del passaggio del Mare Rosso e quindi dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà). I primi cristiani, molti dei quali erano di origine ebraica, associavano il sacrificio dell'agnello con il sacrificio di Gesù sulla croce6.

In Italia si festeggia la Pasqua con tante ricette tipiche, tra cui l'agnello al forno con le patate – una preparazione sfiziosa! Piatto forte della tradizione abruzzese, l'agnello cacio e uova, rappresenta uno dei piatti più legati alla festività pasquale. Per questo piatto, ritroviamo due elementi simbolici: le uova e l'agnello7.

In Italia e in tutta l’Europa cristiana, sono emerse tradizioni comuni legate alla Pasqua, come ad esempio la Caccia alle uova decorate, una consuetudine di origine recente importata dai paesi oltreoceano, soprattutto dagli Stati Uniti. Un altro elemento ormai immancabile è il cioccolato – e in grandi quantità! La tradizione delle uova di cioccolato è relativamente recente: si tratta in realtà di una rivisitazione moderna di simboli antichi. Probabilmente fu nella prima metà dell’Ottocento che comparvero per la prima volta le uova di cioccolato, inizialmente in Germania e soprattutto in Francia, dove venivano prodotte artigianalmente e riempite all’interno8.

La Colomba Pasquale

La colomba di Pasqua ha origini antiche e leggendarie. Tra le diverse storie che ne raccontano la nascita, una delle più affascinanti è quella di San Colombano. Si tratta di un’antica usanza tramandata nel tempo a Milano, Pavia e dintorni, e poi diffusasi in tutta Italia: quella di consumare un pane dolce a forma di colomba durante le festività pasquali. Già ai tempi di Greci, Egizi e Romani, per le cerimonie sacre si preparavano pani rituali a forma di colomba. Questo dolce, infatti, portava con sé un significato simbolico, rituale e magico, legato alla pace, alla purezza e alla rinascita.

Colomba pasquale o colomba di Pasqua
Colomba pasquale o colomba di Pasqua N i c o l a (CC-by)

I Cristiani acquisirono la tradizione della colomba attribuendole il simbolo della Pace perché la Bibbia narra che, dopo il diluvio universale, la colomba inviata da Noè tornò all'arca portando nel becco un ramoscello di ulivo (che all'epoca significava fecondità e al quale poi venne attribuito il significato di Pace). La Pasqua cristiana è sinonimo di fecondità e di rinnovo. Il dolce è fatto di semplici ingredienti come uova, farina e lievito, con il tempo verrà arricchito con burro, zucchero e canditi ed entrerà nella tradizione pasquale per sempre. 

Lunedì di Pasqua o Pasquetta (detto anche Il lunedì dell'Angelo)

Secondo il Vangelo, Maria Maddalena si recò insieme ad altre donne al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù con oli aromatici. Di fronte alla tomba vuota, un Angelo le rassicurò dicendo: Non abbiate paura... so che cercate Gesù, il Crocifisso. Non è qui. E risorto, come aveva detto. Venite avedere il luogo dove era stato deposto. Questo annuncio segnò il momento della Resurrezione. Sul piano civile, il Lunedì di Pasqua è un giorno festivo introdotto in Italia nel secondo dopoguerra per prolungare le celebrazioni pasquali. Tuttavia, non è considerato giorno di precetto, ovvero non è obbligatoria la partecipazione alla Messa. Fanno eccezione la Germania e altri paesi germanofoni, in cui Pasquetta è anche festa religiosa9.

Tradizione italiana del Lunedì dell'Angelo

In Italia, il lunedì dell'Angelo, o più comunemente chiamato Pasquetta, è un giorno di festa dedicato alle scampagnate, ai pic-nic e alle attività all'aperto. Una possibile interpretazione di questa usanza si collega al Vangelo di Luca: proprio il giorno della Resurrezione, due discepoli si incamminarono verso Emmaus. Ricordando quel cammino, si è diffusa l’abitudine di trascorrere il lunedì di Pasqua «fuori le mura» o «fuori porta», in compagnia e all’aria aperta, approfittando dei primi giorni di primavera.

Pasquetta è così anche un'occasione per approfittare dei primi giorni della primavera, il fatto che questo giorno sia festivo offre la possibilità alle persone di sfruttare questo giorno di festa per stare all'aria aperta.

In questo giorno, secondo la tradizione napoletana, vengono consumati: casatiello, frittata di maccheroni, salame, uova sode, carciofi arrostiti e naturalmente la pastiera!

Oggi il Casatiello è considerato il dolce salato simbolo della Pasqua napoletana. Le sue origini risalgono all’epoca in cui Napoli era greca e poi romana10.. Già nella letteratura greca si trovano testimonianze di pani conditi con vari ingredienti. Ed è proprio dal latino caseus o caseum (formaggio), da cui il napoletano caso (da queso in spagnolo), che il casatiello prende il nome: Piccolo pane al formaggio. L’associazione tra questo pane rustico e la Pasqua cristiana si sviluppa a partire dalle feste primaverili pagane in onore di Demetra (Cerere per i Romani), dove il pane aveva valore rituale. Nella simbologia cristiana, il Casatiello rappresenta anche la corona di spine di Cristo11.

Il Casatiello
Il Casatiello Vincenzo Visciano (CC-by-nc-sa)

Un Lunedì dell'Angelo particolare

A Sannicandro di Bari (BA) la Pasquetta non ha nulla a che vedere con i riti della Settimana Santa, ma il modo in cui viene celebrata è altrettanto unico e originale. In questa giornata si onora la Madonna di Torre con una processione che porta la sacra immagine della Vergine dalla chiesa del paese — dove è custodita - fino a una zona di campagna, in contrada Sizzano, dove la gente si riunisce per il tradizionale picnic. Nulla di straordinario, se non fosse per l'effigie della Madonna trasportata su un carro addobbato di fiori, scortato da due file di cacciatori che sparano colpi a salve. Questo gesto rievoca la distruzione del paese avvenuta nel 1348 ad opera degli Ungari e al tempo stesso serve a tenere lontani i malintenzionati che potrebbero voler oltraggiare l'immagine sacra12.

Riferimenti

  1. Maggiori informazioni sul Concilio di Nicea del 325: www.cristianesimo.altervista.org/costantino2.html

  2. Fonte etimologia: www.consolata.org

  3. Fonte: www.raiscuola.rai.it

  4. LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO CRISTIANO, www.vaticano.va (1 Cor 11,24-25).

  5. Fonte: http://www.catholic.org/encyclopedia.com - L'Enciclopedia Cattolica è la più completa risorsa sull'insegnamento cattolico, la storia cattolica e le informazioni relative collezionate in tutta la storia umana.

  6. Fonte e citazioni: www.laveritasullareligionecristiana.blogspot.fr

  7. Ricette agnello pasquale: www.cookaround.com/cucina-regionale/abruzzo/secondi-piatti/agnello-cacio-e-uova e www.lospicchiodaglio.it/ricetta/agnello-forno-patate

  8. Giocare alla caccia alle uova come i bambini americani: www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/pasqua-la-caccia-alle-uova-con-decorazioni-fai-da-te.html

  9. Fonte: www.monitorenapoletano.it

  10. Ricetta del Casatiello: www.casatiello.it/ricetta-casatiello-napoletano/

  11. Fonte: www.ricettedalmondo.it

  12. Estratto del libro: Il Grande Almanacco dei Giorni di Festa di Antonio Castello - P 374 (un libro delizioso per tutti quelli che vogliono saperne di più sui giorni festivi in Italia).

Pasqua Foto

Pasqua Antipasti
Pasqua Antipasti Jon Shave / CC-by