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L’astrologia è una disciplina che studia la relazione tra gli eventi celesti e gli avvenimenti terrestri. Si articola secondo una struttura codificata composta da tre elementi fondamentali:
In un secondo tempo entrano in gioco gli aspetti, legati all’interpretazione dei dati raccolti.
I pianeti
L’astrologia si occupa della posizione e dei movimenti dei principali corpi celesti visibili dalla Terra: il Sole (stella), la Luna (satellite della Terra) e i pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, ai quali in un secondo momento si sono aggiunti Urano, Nettuno e Plutone1.
Indipendentemente dalla loro natura fisica, in ambito astrologico tutti questi corpi vengono indicati come «pianeti». Fanno eccezione il Sole e la Luna, che costituiscono una sottocategoria detta «luminari».

La posizione dei pianeti nello spazio celeste è calcolata in base allo zodiaco, una fascia immaginaria del cielo2 disegnata dal percorso apparente del Sole nel corso dell’anno (l’eclittica). Poiché i piani orbitali dei pianeti sono inclinati di solo qualche grado rispetto all’eclittica, lo zodiaco comprende anche le traiettorie visibili degli altri pianeti astronomici, fatta eccezione per Plutone.
Cos’è un pianeta retrogrado?
Visto dalla Terra, un pianeta in movimento nella sua orbita, a volte sembra fermarsi per poi procedere all'indietro, andando quindi in direzione opposta al suo moto abituale. Questo fenomeno, detto retrogradazione, è un’illusione ottica legata alla forma ellittica dell’orbita planetaria.
Nella carta del cielo, la retrogradazione è indicata con una «R» maiuscola (talvolta speculare) accanto al simbolo del pianeta interessato. Il Sole e la Luna non sono coinvolti in questo fenomeno.
I segni dello zodiaco
Fin dall’antichità, la fascia zodiacale è riconosciuta come una zona del cielo particolarmente densa di stelle, raggruppate in costellazioni. Da un punto di vista astronomico, l’eclittica attraversa 13 costellazioni: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Ofiuco, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci.
Tuttavia, nel V secolo a.C., quando gli astrologi babilonesi stabilirono le basi teoriche dello zodiaco, decisero di escludere la costellazione di Ofiuco (anche nota come Serpentario), scegliendo di suddividere lo zodiaco in dodici parti. Da allora, le costellazioni zodiacali riconosciute ufficialmente sono rimaste 12.

In astrologia, l’orbita tracciata dallo zodiaco è suddivisa in 12 sezioni uguali di 30° di longitudine celeste. Ciascuna di queste sezioni rappresenta un segno zodiacale, al quale fu attribuito il nome della costellazione visibile in quella porzione di cielo all’epoca della codifica. Per una suddivisione ancora più precisa, ogni segno è stato diviso ulteriormente in tre parti uguali di 10° ciascuna: i decani.

Esistono due sistemi per suddividere lo zodiaco:
- lo zodiaco siderale, definito in base alla posizione astronomica reale delle costellazioni,
- lo zodiaco tropicale, definito in base al punto vernale, cioè l’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste, che coincide con l’equinozio di primavera. Nell’astrologia tropicale, la più usata in Occidente, lo zodiaco inizia il 21 marzo con il segno dell’Ariete3.

Fenomeno dello slittamento
Da un punto di vista astronomico, il punto vernale non è fisso. La precessione degli equinozi ne causa uno spostamento retrogrado, di circa un grado ogni 72 anni (cioè in direzione opposta rispetto all’ordine dei segni zodiacali). Di conseguenza, ogni 2150 anni circa, il punto vernale slitta di una costellazione zodiacale4. Nell’antichità, il punto vernale si trovava nell’Ariete, mentre oggi è nei Pesci. La differenza crescente (chiamata anche «ayanamsa») tra zodiaco siderale e zodiaco tropicale è attualmente di un solo segno, ma questa differenza si accelererà con il passaggio del punto vernale nell’Acquario.
Le case
Anche la sfera celeste viene suddivisa in 12 porzioni, chiamate «case» o «dimore». Si parla allora di «domificazione».
La domificazione si basa su una doppia suddivisione dello spazio sferico, osservato dalla Terra. La prima suddivisione segue la linea dell’orizzonte, che costituisce l’asse «ascendente-discendente» (AS/DS), e determina un emisfero orientale (lato AS) e uno occidentale (lato DS).
La seconda divisione, verticale, segue il meridiano e attraversa lo zenit e il nadir5. Corrisponde all’asse «Medio Cielo – Fondo Cielo» (MC/FC) e definisce due emisferi: uno sopra l’orizzonte (diurno), legato al Medio Cielo (MC), e l’altro sotto il Medio Cielo (notturno), legato al Fondo Cielo (FC). Ogni quadrante viene poi suddiviso in tre parti, ottenendo 12 case astrologiche.6
Questa suddivisione non è fissa, perciò esistono diversi sistemi di domificazione (Placidus, Koch, Regiomontano, Case uguali, Segni interi…). La divisione può riguardare l’intero sistema oppure adattarsi alle case diurne e notturne, seguire un angolo fisso (30°) oppure presentare delle estensioni di ampiezza diseguale.

Ogni casa è numerata. La numerazione parte dall’Ascendente e procede in senso antiorario. L’estensione di una casa è delimitata dalle cuspidi (o punte). Il Sole, per esempio, sorge all’altezza dell’Ascendente (nella casa XII), poi attraversa la casa XI, fino al tramonto all’altezza del Discendente, in cuspide con la casa VII.
Le case associate all’Ascendente (I), al Fondo Cielo (IV), al Discendente (VII) e al Medio Cielo (X) sono dette angolari e occupano un posto centrale nell’astrologia. Le successive (II, V, VIII e XI) vengono chiamate succedenti, mentre le restanti sono dette cadenti.
L’estensione di una casa e la sua posizione esatta, così come quella delle cuspidi, dipendono dal sistema di domificazione adottato.
Leggi anche: i segni zodiacali, il tema natale, l'oroscopo, simbologia e interpretazione.
Riferimenti
Alcuni astrologi moderni tengono conto di alcuni asteroidi.
François Arnaud, La larghezza della fascia zodiacale è di 8,5° su entrambi i lati dell’eclittica, Astrologia, R.E.I. Editions, 2022
La simbologia dei segni è collegata al ciclo delle stagioni nell’emisfero nord.
Simone Bongiovanni, Umberto Carmignani, Astrologia Archetipica, La scienza dell'anima, Macro Edizioni, 2018
Lo zenit è il punto della sfera celeste in cui terminerebbe una linea verticale tracciata dal punto in cui si trova un osservatore in direzione del cielo. Il nadir, il suo esatto opposto, corrisponde al punto della sfera celeste in cui terminerebbe quella stessa linea passando per il centro della Terra.
I sistemi di domificazione, astro.com ; Progetto TPS – The Planetary System, Introduzione all’Astrosofia, documento PDF disponibile su https://theplanetarysystem.org,