Feste regionali 2025, 2026 e 2027 in Abruzzo

Sommario della pagina:

  1. Madonna che scappa a Sulmona
  2. Festival delle Farchie a Fara Petri Filiorum
  3. Giostra Cavalleresca à Sulmona
  4. Glorie di San Martino
  5. Date delle feste regionali in Abruzzo

La Madonna che scappa a Sulmona

L'evento si svolge nelle seguenti date:

L'evento si svolge la domenica di Pasqua nella piazza più grande e pittoresca della città, Piazza Garibaldi, ed è sempre molto frequentato da turisti e dagli abitanti di Sulmona.

Il rito, che ha una forte connotazione religiosa, nel tempo si è arricchito con contenuti antropologici, tanto che ormai attira media locali e nazionali, che partecipano con grande interesse e dedizione.

Sulmona, nota come la città del poeta Ovidio, è una tranquilla cittadina medievale immersa tra le montagne, ed è anche conosciuta come la capitale dei confetti. Se vi trovate in Abruzzo con la famiglia e vi state chiedendo cosa fare, lasciatevi guidare dal profumo dei suoi dolci deliziosi: sicuramente finirete per scoprire la Pelino, la fabbrica più famosa della città!

Strada principale di Sulmona
Strada principale di Sulmona Gabriella Clare Marino / Unsplash

Per comprendere le origini dell'evento e il suo contesto culturale, è fondamentale considerare uno dei momenti più significativi nella storia del teatro: la transizione dal dramma liturgico medievale, incentrato sul tema della morte e resurrezione di Cristo, alla rappresentazione sacra.

La Madonna che scappa in piazza 2018
La Madonna che scappa in piazza 2018 ManfredK / CC-by-sa

Nel corso del tempo sono proliferati simulacri e ricostruzioni di scene religiose, per cui queste brevi ricostruzioni storiche non ci permettono di affermare con certezza che «la Madonna che attraversa la piazza» possa provenire dall'Officium o da altri eventi, ma danno un'idea dei probabili archetipi in cui il rito affonda le sue radici.

Da un lato c'è la statua della Vergine Maria e dall’altro il rito che prevede la partecipazione di due santi, San Pietro e San Giovanni, la cui missione è quella di annunciare alla Vergine Maria che suo figlio è risorto.

La mattina di Pasqua, Piazza Garibaldi si riempie di folla, lasciando alla Vergine Maria la possibilità di raggiungere il figlio risorto.

Le statue, accompagnate da una lunga fila di porta lampade e portate da quattro «lauretani», giungono in piazza intorno alle 11:30. Da lì iniziano a dirigersi verso la chiesa di San Filippo, dove si fermano sulla soglia. Secondo la tradizione, prima che la Vergine esca dal suo luogo di ritiro, i santi devono compiere tre richiami simbolici per annunciare la resurrezione di Cristo.

Il festival delle Farchie a Fara Petri Filiorum

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Il 16 gennaio, nel primo pomeriggio, le «fate» trasportano i farchi dalla loro contrada fino al piazzale antistante la chiesa di Sant’Antonio Abate. Qui li sollevano e danno loro fuoco, dando inizio al rito. I farchi vengono trasportati con un trattore oppure portati in spalla dagli abitanti della contrada, in un’atmosfera carica di partecipazione e tradizione.

Gli abitanti di ogni contrada scaricano le fasce e le sistemano a terra. Poi, su ordine del capofarchie, iniziano il sollevamento. Il capofarchie coordina l’operazione posizionandosi davanti al farchio e impartendo ordini cadenzati. Intanto gli altri, muniti di corde, scale e fasci – travi di legno legate a formare una «x» – sollevano strutture che possono pesare diversi quintali.

Trasporto di farchi per le strade
Trasporto di farchi per le strade © Fara Filiorum Petri paese delle Farchie e del Miracolo di Sant'Antonio A. / Facebook
La banda di ottoni alla testa del corteo
La banda di ottoni alla testa del corteo © Fara Filiorum Petri paese delle Farchie e del Miracolo di Sant'Antonio A. / Facebook

L’ultima fase è anche la più rischiosa: se i tecnici delle corde tirano con troppa forza o se il gruppo di sollevatori spinge in modo eccessivo, la farchia – con il suo notevole peso – può ribaltarsi e cadere, mettendo in pericolo le squadre che la stanno alzando. Negli ultimi 30 anni, le dimensioni delle farchie sono state progressivamente ridotte, sia per imposizione delle autorità di pubblica sicurezza, sia per l'abolizione del premio che veniva assegnato alle farchie più belle nei primi 20 anni della festa, fino al dopoguerra. Questo premio aveva spinto le contrade a realizzare strutture sempre più imponenti.

I trasporti negli anni '50
I trasporti negli anni '50 © Fara Filiorum Petri paese delle Farchie e del Miracolo di Sant'Antonio A. / Facebook
Il farchi sta in piedi, foto degli anni '50
Il farchi sta in piedi, foto degli anni '50 © Fara Filiorum Petri paese delle Farchie e del Miracolo di Sant'Antonio A. / Facebook

Al tramonto, momento in cui tutte le farchie vengono sollevate verso il cielo, iniziano i fuochi. Le farchie vengono incendiate con fuochi d'artificio e osservate attentamente dai paesi rivali, pronti a criticare qualsiasi minima imperfezione nella farina appena pressata e a fischiare, in segno di derisione, se si verifica l'interruzione del fuoco utilizzato per accendere la gigantesca botte.

I farchi bruciano nella notte
I farchi bruciano nella notte © Aya Asami / Facebook

Una volta che tutte le farchie sono accese, inizia la parte più conviviale della festa: i faresi si lasciano andare a canti, dolci e vino. Dalla chiesa parte la processione con la statua di Sant’Antonio, che raggiunge la piazza per la benedizione solenne delle farchie. Al calar della sera, i contradaioli gettano le farchie a terra e ne tagliano una parte da riportare nella propria contrada, dove verranno bruciate.

In origine, le farchie venivano trasportate nella piazza del mercato e bruciate lì. Tuttavia, le proteste degli abitanti, le cui porte spesso venivano danneggiate dal fuoco che cadeva dalle farchie, portarono alla decisione di spostare i falò in un’area più sicura, sotto il paese, lungo il fiume Foro.

Con l'avvento della pompa di benzina alla fine degli anni '60, l'usanza di concludere i festeggiamenti tutti insieme vicino alla propria festa finì. Il mattino seguente, nella chiesa di Saint-Antoine, si svolge la festa religiosa, con la benedizione del pane, del fuoco e degli animali.

La Giostra Cavalleresca a Sulmona

L'evento si svolge nelle seguenti date:

La Giostra cavalleresca di Sulmona 2022 è uno spettacolare torneo di giostra in stile medievale. Si svolge dal 29 luglio all'8 agosto a Sulmona.

La piazza centrale di Sulmona, preparata per la giostra
La piazza centrale di Sulmona, preparata per la giostra © sulmona_italia / Instagram

Durante l’estate, la piazza principale di Sulmona si trasforma in un’arena medievale. Cavalli al galoppo entrano nella piazza addobbata per l’occasione, mentre nobili cavalieri, in rappresentanza dei vari quartieri e città, si sfidano in duelli spettacolari. Questa antica tradizione, nota come Giostra Cavalleresca di Sulmona, è stata ripresa a metà degli anni Novanta. L’evento, che si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana di luglio, attira migliaia di turisti. La comunità locale partecipa con entusiasmo, contribuendo all’organizzazione di questa celebrazione che rende omaggio alla storia e alla cultura della regione.

La Giostra cavalleresca di Sulmona organizza tornei nei fine settimana di fine luglio e inizio agosto. Il primo giorno del fine settimana si svolge la Giostra Cavalleresca di Sulmona, che coinvolge sette diversi quartieri di Sulmona. Segue il torneo Borghi Più Belli d'Italia, della durata di un giorno, al quale i borghi più belli d'Italia inviano i loro cavalieri.

La finale dell'evento è il Campionato Europeo, noto come Giostra Cavalleresca d'Europa, in cui ogni delegazione straniera di cavalieri è ospitata da uno dei quartieri locali. Gli spettacoli si svolgono in Piazza Giuseppe Garibaldi, anche nota come Piazza Maggiore, nel corso del pomeriggio.

I bambini in costume si preparano
I bambini in costume si preparano © Gianpaolo Tronca / Facebook
La festa è in pieno svolgimento nell'arena
La festa è in pieno svolgimento nell'arena © Gianpaolo Tronca / Facebook

Un altro momento forte della festa è la processione, che si svolge ogni giorno della competizione. Il Corteo Storico, con centinaia di figuranti in costume storico, percorre Corso Ovidio fino a Piazza Garibaldi. Sbandieratori, tamburini, dame, cavalieri, trombettieri: c'è molto da vedere e da vivere durante la Giostra Cavalleresca di Sulmona. Senza dimenticare le prelibatezze enogastronomiche della regione Abruzzo, che vale la pena di scoprire.

Le Glorie di San Martino

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Nel corso degli anni sono state raccontate diverse leggende su San Martino, il Santo Patrono del vino in Abruzzo, festeggiato ogni anno l'11 novembre, giorno in cui si scoprono e si degustano nuovi vini.

Una leggenda popolare narra che Martino era un ubriacone che rientrava sempre ubriaco a tarda sera. Una notte di tempesta, tornato a casa, decise di passare la notte accanto a una botte nella sua cantina, per non disturbare la moglie che stava per partorire. Faceva molto freddo e nevicava come non mai, e il povero Martin finì per morire di freddo accanto alla grande botte. La moglie lo trovò il mattino seguente e scoprì che dalla sua bocca era spuntata una vite che aveva prodotto uva che si era trasformata in vino all'interno della botte che, miracolosamente, era ancora piena. Per questo motivo San Martino è il patrono del vino e per questo motivo è nato il proverbio popolare «A San Martino ogni uva deve diventare vino».

Ogni anno, l'11 novembre, in tutto l'Abruzzo si tengono numerose feste, sagre e riti in onore di San Martino. Tutti questi eventi hanno una cosa in comune: lo si festeggia con vino nuovo, castagne e prodotti di stagione!

Nel comune di Scanno, la sera del 10 novembre, vengono accesi enormi falò sui tre colli (La Plaja, Cardella e San Martino) che dominano il paese, uno spettacolo di grande effetto che simboleggia la purificazione e il cambiamento.

La città di Scanno da una delle colline circostanti
La città di Scanno da una delle colline circostanti © Davide Centofanti / Facebook
Uno degli incendi di San Martino
Uno degli incendi di San Martino © Davide Centofanti / Facebook

Il giorno di San Martino è simbolo di abbondanza e condivisione. I pranzi sono tradizionalmente ricchi e generosi: già nell’antichità, le tavole si riempivano di maccheroni, carne di maiale, tacchino e della celebre «Cicerchiata», un dolce tipico preparato con farina, uova, zucchero e olio o burro. Questo dessert è diventato un classico delle tavole anche durante il periodo di Carnevale.

Date delle feste regionali in Abruzzo