Feste regionali 2024, 2025 e 2026 in Molise

Sommario della pagina:

  1. La 'Ndocciata
  2. Sagra di U' Marauasce
  3. Festa di Sant'Anna
  4. Date delle feste regionali in Molise

La 'Ndocciata

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Una tradizione antica, quella della 'Ndocciata di Agnone, ma anche famosa nel vicino comune di Civitanova del Sannio e, in forma leggermente diversa, nel comune abruzzese di Santo Stefano di Sante Marie.

Le origini della «Ndocciata» risalgono all'epoca preromana, quando queste terre erano abitate dalla famosa tribù dei Sanniti. La festa coincideva con il solstizio d'inverno, il 21 dicembre, e dava un ruolo speciale all'elemento primordiale del fuoco, da sempre carico di simbolismo.

Per trasportare e utilizzare il fuoco nei riti pagani che hanno dato origine alla 'Ndocciata venivano utilizzate grandi torce. Queste erano chiamate «ndocce» nel dialetto locale. Sono a forma di ventaglio e sono realizzate, allora come oggi, con il legno degli abeti bianchi che crescono nella vicina foresta di Montecastelbarone.

Con l'affermarsi del cristianesimo nella società romana e post-romana, il rito della 'Ndocciata assunse una nuova interpretazione religiosa. Dopo il XVIII secolo, fu trasmesso ai contadini, che si recavano in chiesa con le fiaccole la vigilia di Natale. Da qui la tradizionale processione con le 'ndocce come evento tipico del Natale.

'Ndocciata ed. 2023
'Ndocciata ed. 2023 © Fabrizio Cimini / Facebook

Oggi il rito popolare della 'Ndocciata si svolge generalmente in due date all'anno. In particolare, il secondo sabato di dicembre (in precedenza 8 dicembre) e il 24 dicembre, al tramonto, nei comuni di Agnone e Civitanova del Sannio, in provincia di Isernia. L'evento consiste in una processione per le vie del paese con grandi fiaccole accese. Alcune sono semplici, altre hanno fino a 20 luci. È un rito che coinvolge praticamente tutta la popolazione.

I partecipanti alla 'Ndocciata sono direttamente coinvolti in cinque diverse contrade di Agnone. Attraversano la città con le loro 'ndocce fino a convergere in Piazza del Plebiscito. A questo punto le fiaccole vengono gettate nel falò della confraternita, dando il via ai festeggiamenti della comunità.

I portatori convergono verso il falò della piazza
I portatori convergono verso il falò della piazza © La 'Ndocciata - Patrimonio d'Italia per la Tradizione / Facebook
Il falò in Piazza del Plebiscito
Il falò in Piazza del Plebiscito © La 'Ndocciata - Patrimonio d'Italia per la Tradizione / Facebook

Fatti storici

Nella storia, ci sono state tre manifestazioni straordinarie della 'Ndocciata:

A Roma, l'8 dicembre 1996, si è svolta la festa del «Ndocciata di Agnone» in Piazza San Pietro. È stata ragalata al Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione del suo 50° anniversario di sacerdozio. Ad Assisi, il rito si è svolto durante l'evento «Molise Assisi 2011», il 3 e 4 ottobre 2011, ed è stato eseguito nel cimitero della basilica papale di Santa Maria degli Angeli.

Infine, il 26 settembre 2015 si è svolta a Milano la 'Ndocciata con cinquecento fiaccole. Portate da 135 'ndocciatori, hanno illuminato la notte della Darsena e del Naviglio.

Fatti gastronomici

Il Molise dà il benvenuto al Natale con tutte le sue forze con semplici ricette tradizionali che combinano mare e montagna. La cucina delle feste si inserisce nei suggestivi riti natalizi del Molise, riconoscibili dal suono delle zampogne e da cerimonie come la famosa «Ndocciata» celebrata ogni 24 dicembre ad Agnone.

In tavola ci sono ricche zuppe, pasta fresca e secondi piatti abbondanti di carne e pesce. Il piatto forte della regione Molise sono i dolci: ogni famiglia aggiunge il proprio tocco alle ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione.

Abbiamo scelto due ricette chiave, ovvero:

La sagra di U' Marauasce di Santa Croce di Magliano

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Ogni 19 marzo, in occasione della festa in onore di San Giuseppe, viene acceso un falò attorno al quale si riuniscono gli abitanti del villaggio. Cibo e bevande sono offerti dagli organizzatori della festa.

Il fuoco ha un duplice significato simbolico: da un lato, rappresenta tutto ciò che è angosciante per la gente e, dall'altro, è sinonimo di rigenerazione. La leggenda racconta che, le «marauasce» si riferiscono a Sant'Antonio Abate che, arrabbiato con Dio per non avergli concesso la sua grazia, scese negli inferi, afferrò un ceppo ardente e incendiò il mare.

La tradizione di offrire del cibo ai presenti ci fa pensare al gesto dei popoli nomadi che, vedendo San Giuseppe e la sua famiglia, offrivano loro ospitalità. Le «Marausce», i falò accesi la notte di San Giuseppe, considerato come uno degli eventi della tradizione culturale di Santa Croce di Magliano, è il miglior custode del fascino antico di una serie di riti che, quasi mai modificati, hanno sfidato i secoli e che l'intera comunità mantiene vivi ancora oggi, con scrupolosa dedizione.

Il fuoco sacro viene acceso la sera del giorno di San Giuseppe (19 marzo). Gli organizzatori, l'assessorato alla Cultura del Comune di Santa Croce di Magliano e le associazioni del paese, allestiscono ogni anno un ricco programma, con molte novità pensate per rendere la tradizione ancora più emozionante. In generale, alle 18.00, nella sala del consiglio comunale, viene organizzata una conferenza dal titolo «U marauasce, un patrimoine qui vient de loin».

Il legno prende fuoco nella notte
Il legno prende fuoco nella notte © antoniods81 / instagram
Canzone intorno al fuoco nel marzo 2021
Canzone intorno al fuoco nel marzo 2021 © _maria_martino_ / Instagram

In seguito, tutti sono invitati in piazza Crapsi per l'accensione e la benedizione del «fuoco madre», che servirà da «fiamma» per tutti gli altri fuochi che verranno accesi nelle vie della città e nei quartieri. Piazza Crapsi sarà anche lo scenario del rituale di balli e canti intorno al fuoco («maichentò») e della degustazione di piatti tipici.

Fatti storici

La leggenda vuole che «Marauasce» derivi da Sant'Antonio Abate. Quest'ultimo, padre dei monaci e protettore degli animali, arrabbiato con Dio per non avergli concesso un favore, scese negli inferi, prese un ceppo ardente e diede fuoco al mare. Da allora, pur conservando le evidenti caratteristiche delle loro origini arcaiche, i falò del 19 marzo si inseriscono in un quadro di credenze cristiane.

Ma cosa c'entra tutto questo con San Giuseppe? Una delle caratteristiche della festa dei falò è che ai suoi ospiti vengono offerti cibo e bevande. Questa tradizione risale alla Sacra Famiglia che, con il neonato Gesù, vagò per l'Egitto per sfuggire ai sicari di Erode. L'offerta di cibo ricorda l'ospitalità che Giuseppe e la sua famiglia, stanchi e senza cibo, ricevettero dalle popolazioni nomadi dell'epoca.

Fatti gastronomici

Gli spaghetti con il pangrattato sono un piatto tipico del 19 marzo, esistono diverse varianti degli spaghetti con il pangrattato, che vanno dalla variante base, in cui gli spaghetti vengono conditi solo con pangrattato tostato in ottimo olio d'oliva e prezzemolo. La ricetta e gli ingredienti principali sono 540 g di spaghetti, 200 g di pangrattato raffermo, 35 g di mandorle, 35 g di noci, 35 g di nocciole tostate, 70 ml di olio d'oliva, 1 spicchio d'aglio, 1 ciuffo di prezzemolo.

La Treccia di Santa Croce di Magliano è più di un semplice formaggio perché è anche e soprattutto un prodotto dall’alto valore simbolico. La Treccia di Santa Croce di Magliano è, infatti, espressione della cultura contadina di ottenere dai santi la benedizione per l’annata a venire attraverso l’omaggio di doni e beni d’ogni genere.La Treccia di Santa Croce è un formaggio di lunga e complessa realizzazione. Si parte dal latte bovino crudo al quale viene unita la cosiddetta «zizza».

Festa di Sant'Anna, Sfilata dei Covoni

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Processione di Sant 'Anna, primi anni 60 o fine anni 50
Processione di Sant 'Anna, primi anni 60 o fine anni 50 © Carla Bucci / Facebook

Il rito della «sfilata dei covoni» fa parte della festa di Sant'Anna e nasce per ringraziare la Santa a nome i sopravvissuti al grande terremoto del 26 luglio 1805. In questa occasione, come in molti altri riti tradizionali molisani, elementi di devozione religiosa si combinano con elementi più autentici della cultura rurale. I covoni sono anche una rappresentazione della gratitudine verso la Madre Terra, da cui la gioia collettiva per il raccolto di grano appena terminato.

Ogni anno il 25 luglio, al tramonto, gli abitanti di Pescolanciano guidano una processione di «R» manuocchiæ, covoni di grano simbolicamente offerti al Santo, con una partecipazione popolare di particolare bellezza e fascino.

La festa dei cereali celebra la gioia del raccolto, con case e strade addobbate con spighe di grano, ed è caratterizzata da una sfilata di carri allegorici e di «traglie», gli antichi carri usati per trasportare i covoni di grano. Il programma prevede anche musica, spettacoli di strada, fuochi d'artificio, laboratori e una mostra sul pane.

Un portatore di corona di fiori durante la parata del 1984
Un portatore di corona di fiori durante la parata del 1984 © Giuseppe Fazioli / Facebook
Sfilata dei Covoni 1984
Sfilata dei Covoni 1984 © Giuseppe Fazioli / Facebook
Una portaerei nel 2020
Una portaerei nel 2020 © FESTA S.ANNA 2023 Pescolanciano / Facebook

Fatti storici

Origine e storia, nel XII secolo, in epoca normanna, il comune era detto «Pesculum lanzanum», nome che gli deriva dalla sua posizione su altura rocciosa e dal nome di un primo feudatario o di persona che primamente aveva possesso del sito «Lanz» o «Lanzano»; da ciò Pescolanciano, l’attuale nome.

La prima famiglia feudale, secondo quanto riportato dai documenti dell'epoca, fu quella dei De Calvellis, ma è certo che nel 1224 fu un tale Ruggiero di Pescolanciano a detenere il feudo.

Fatti gastronomici

Biscotti alla carota: Sono deliziosi biscotti alle carote, morbidi e ariosi. Il gusto sottile delle carote controbilancia quello più deciso della scorza d'arancia, rendendo questi dolci unici. Vi suggeriamo di servirli in qualsiasi occasione: buffet festivo, colazione o merenda.

Delizia agli amaretti: Sciogliere il burro, mescolare lo zucchero, aggiungere il cioccolato e gli amaretti sbriciolati e lavorare il composto. Aggiungere i tuorli d'uovo, la farina setacciata, il lievito e gli albumi montati a neve. Versare il composto in una tortiera imburrata e cuocere in forno medio.

Torta di mandorle: Ungete e infarinate uno stampo per torte, poi sbattete i tuorli con lo zucchero. Incorporate le mandorle e la scorza di limone tritata, mescolando fino ad ottenere un composto compatto. Montate gli albumi a neve con un pizzico di sale e uniteli al composto di mandorle. Versate l'impasto nello stampo e cuocete in forno per 30 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare e servite: la torta è deliziosa se consumata il giorno successivo.

Il grano e il pane della regione: i grani del Contado di Molise sono ottimi e delicati per il pane, oltre che duraturi. Sono molto ricercate le caroselle e le saragolle fini, ottime per ogni tipo di lavorazione. Oltre a questi due tipi di grano, esistono altre specie minori conosciute come romanelle, grano bianco e marzullo.

Date delle feste regionali in Molise

Riferimenti

  1. https://www.italiani.it/fr/tradition-ndocciata-agnone/

  2. https://www.pasticceriaiannetta.com/milk-pan

  3. https://www.petitchef.it/articoli/ricette/natale-nella-cucina-regionale-molise-aid-673

  4. https://www.santacroceonline.com

  5. https://fr-fr.facebook.com/SantaCroceOnLine

  6. https://boowiki.info/art/les-municipalites-de-la-province-de-isernia/pescolanciano.html

  7. https://www.italybyevents.com/eventi/molise/festa-del-grano-jelsi/