Feste regionali 2025, 2026 e 2027 in Campania

Sommario della pagina:

  1. Festa di San Gennaro a Napoli
  2. Festa di Sant'Anna a Ischia
  3. Festa della Madonna delle Galline
  4. festa della Madonna della Neve a Torre Annunziata
  5. Date delle feste regionali in Campania

Festa di San Gennaro a Napoli

L'evento si svolge nelle seguenti date:

San Gennaro (San Gennaio) è il patrono e protettore di Napoli. La sua statua è custodita nel Duomo della città e ogni anno viene portata in processione tra le strade, accompagnata dalle preghiere e dal fervore dei napoletani.

Due volte l'anno avviene quello che i fedeli chiamano miracolo di San Gennaro: il suo sangue, contenuto in due fiale, si liquefa davanti agli occhi stupiti dei fedeli. Il miracolo non avviene in una data fissa: «Tutto dipende da San Gennaro», si dice a Napoli. Se il sangue non si liquefa, è segno di un cattivo presagio per Napoli.

La festa dura dal 16 al 19 settembre. La processione ha luogo la domenica successiva al 19. Se cade il 19, viene posticipata alla domenica successiva. Le date sono soggette a variazioni.

La festa di San Gennaro è celebrata dai napoletani di tutto il mondo, compresa New York, dove si tiene una grande parata.

Trasporto da San Gennaro alle strade di Napoli
Trasporto da San Gennaro alle strade di Napoli © San Gennaro patrono di Napoli / Facebook
Un pubblico gremito durante l'evento
Un pubblico gremito durante l'evento © Confraternita Santa Maria del Carmine / Facebook

Fatti storici

Nel 305 d.C., San Gennaro, vescovo di Benevento e futuro patrono di Napoli, fu decapitato durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Diocleziano. Secondo la tradizione, un parente raccolse il suo sangue in due ampolle, oggi conservate nel Duomo, e proprio questo sangue sarebbe all’origine del celebre «miracolo» che ancora oggi si ripete.

La prima liquefazione sarebbe avvenuta quando le ampolle furono avvicinate al corpo del santo durante la traslazione nelle catacombe di Capodimonte. La più antica testimonianza scritta di questo fenomeno risale al 17 agosto 1389, in occasione della festa dell’Assunta, quando il sangue si liquefece davanti ai fedeli.

Ricorrenze

Il fenomeno «miracoloso» si ripete da allora in occasione di cerimonie organizzate a questo scopo, oggi tre volte l'anno:

Cosa mangiare a San Gennaro, le ricette classiche napoletane

In questi giorni di festa a Napoli non si può non mangiare la pizza a portafoglio, una margherita piegata in quattro e avvolta nella carta.

Non mancano i frutti: arancini, crocché e frittatine. Un'altra ricetta classica napoletana è «o per e o' muss», cioè zamponi e musetti di maiale conditi con un po' di limone. Tradizionalmente vengono venduti in piccoli chioschi agli angoli delle strade. Tra i dolci, il protagonista è San Gennaro, ma non mancano i dolci tipici napoletani come il babà e la sfogliatella.

Ancora oggi, la Chiesa non si è pronunciata sulla natura miracolosa del fenomeno, preferendo descriverlo come un «prodigio».

Festa di Sant'Anna a Ischia

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Mondi galleggianti di cartapesta dai colori sfumati sfilano lentamente sul mare, riflettendo la luna, le stelle e le mille luci della festa. È lo spettacolo effimero e poetico delle barche di Sant’Anna. Ogni 26 luglio a sera, la baia di Cartaromana, a Ischia, accoglie una delle celebrazioni più scenografiche del Mediterraneo: la Festa di Sant’Anna, patrona delle partorienti.

Con il Castello Aragonese come sfondo, il borgo di Ischia Ponte si trasforma in un enorme palcoscenico per le regine della serata. Le barche, decorate nei minimi dettagli, rappresentano ciascuna un comune diverso, competendo per aggiudicarsi il primo premio: il palio di Sant'Anna, sotto il lungo applauso della folla entusiasta.

Una festa le cui origini risalgono alla devozione popolare per Sant'Anna, patrona delle partorienti. In passato, la tradizione voleva che il 26 luglio si andasse in pellegrinaggio in barca da Ischia Ponte alla chiesa dedicata alla madre di Maria, situata a Cartaromana.

Le donne incinte pregavano per il meglio, mentre quelle che non avevano figli chiedevano la fertilità. Un culto molto intimo, che nel tempo ha perso gradualmente le sue dimensioni più spirituali per diventare una festa: e che festa!

Il borgo di Ischia Ponte brilla e la gente arriva via mare, in barca, o via terra, per immergersi nella magia di una notte da sogno. La sfilata di barche allegoriche dà il via alle celebrazioni, seguita dallo spettacolo mozzafiato dell'incendio del Castello Aragonese, che lascia tutti a bocca aperta.

La festa si conclude con i fuochi d'artificio, spettacoli luminosi che illuminano la baia e decorano il cielo con fiori, arabeschi e stelle.

Uno spettacolo che si può vedere dalla propria barca
Uno spettacolo che si può vedere dalla propria barca © Antonella Nesi / Facebook
I fuochi d'artificio deliziano i marinai
I fuochi d'artificio deliziano i marinai © Antonella Nesi / Facebook

Fatti storici

La festa è nata nel 1932 per iniziativa di un piccolo gruppo di amici. Nelle sue memorie, Michelangelo Patalano, uno dei promotori, dice che «negli anni precedenti avevamo notato che la sera del 26 luglio diverse barche da pesca con famiglie a bordo andavano a recitare il rosario davanti alla chiesetta di S. Anna, dopo di che si cenava a base di coniglio e parmigiana di melanzane, e pensammo di formare un comitato per una sfilata di barche e luci decorate sulle colline di Campagnano e Soronzano».

Patalano e i suoi amici non immaginavano di star riportando in vita antiche tradizioni e memorie legate all’isola e alla sua storia. Con il passare degli anni, i temi delle barche allegoriche sono cambiati, passando dalle canzoni napoletane alle tradizioni più remote dell’isola. Eppure, lo spirito autentico della festa è rimasto intatto, immutato nel tempo.

Ricette e gastronomia

La parmigiana di melanzane è un piatto tipicamente estivo, la cui storia è strettamente legata a una santa, o meglio a un santo. Infatti, a Ischia, la parmigiana di melanzane si prepara il giorno della festa di Sant'Anna, il 26 luglio. In questa versione, le melanzane sono fritte senza essere prima immerse nell'uovo e nella farina, il che le rende più leggere e anche senza glutine.

I fagiolini di Sant’Anna, noti anche come fagiolini serpente, a metro, stringa o fagiolini asparago, sono lunghi, teneri e privi di fili. Si seminano a maggio e si raccolgono da metà giugno fino ad agosto. È importante raccoglierli prima che inizino a formarsi i legumi interni, quando sono ancora verdi e teneri.

Si possono gustare in diversi modi: con un sughetto di pomodorini freschi, in insalata con pomodorini freschi e basilico, semplicemente conditi con olio e limone, oppure accompagnati da tonno sott'olio e cipolla locale.

Festa della Madonna delle Galline

L'evento si svolge nelle seguenti date:

Sfilate, canti, balli e tradizioni gastronomiche animano la Festa della Madonna delle Galline, che si svolge ogni anno a Pagani, in provincia di Salerno.

La processione ha origini antiche e si narra che alcune galline, grattando, trovarono un tavolino di legno su cui era rappresentata la Madonna del Carmine. L'immagine compì otto miracoli; la Madonna fu ribattezzata «delle Galline» e fu costruito un santuario in suo onore.

I festeggiamenti iniziano il venerdì in Albis, quando centinaia di persone si riuniscono davanti al santuario per attendere l'apertura della chiesa che ospita la statua della Vergine, che può essere ammirata solo in questa occasione.

Processione della Madonna tra la folla
Processione della Madonna tra la folla © Madonna delle Galline - Pagani / Facebook
La processione scatena una pioggia di coriandoli
La processione scatena una pioggia di coriandoli © Madonna delle Galline - Pagani / Facebook

La piazza si anima con il suono assordante di molteplici preghiere, musiche e danze. La classica tammorra, un tamburo a mano con sonagli di latta, domina la scena, trasformandosi nella vera e propria colonna sonora della festa. La tradizionale tammorriata, con il suo ritmo incalzante, segna l'entrata in chiesa e dà il via alle celebrazioni. La musica che accompagna la danza popolare selvaggia, profondamente radicata nella regione, segue la processione domenicale per tutta la durata dell'evento, conferendo al rito sacro un tocco folcloristico, rendendolo una delle feste religioso-popolari più conosciute del Sud: canti, balli, galline in processione, edicole preparate nei cortili e balconi festosi coperti da coperte e drappi colorati. In una ventina di cortili settecenteschi sono stati installati toselli decorati con immagini della Madonna, corredi nuziali e fiori.

Quando la Madonna ritorna al Santuario, ha inizio la celebrazione folkloristica che attira partecipanti da tutta la regione. Le vie principali si animano di bancarelle e colori e i tammorrari si riuniscono fino all'alba nella Villa Comunale e nei cortili dei toselli. È qui, tra balli tradizionali e buon vino locale, che si possono gustare i piatti tipici che sono inseparabili da questa festa e dal territorio che la ospita da mezzo secolo.

Madonna sulla sua piattaforma
Madonna sulla sua piattaforma © Madonna delle Galline - Pagani / Facebook
Zoom sul volto di Madonna
Zoom sul volto di Madonna © Madonna Delle Galline / Facebook

Fatti storici

Si narra che il tavolino con la rappresentazione della Madonna sia stato scoperto nel 1609. Uno storpio, addormentatosi nei pressi della primitiva cappella che custodiva la tavola della Madonna delle Galline, sognò la stessa che lo esortava ad alzarsi e camminare poiché era guarito.

Risvegliatosi, il poveretto rimase stupito dalla realtà degli eventi e il miracolo, a cui ne seguirono altri sette fino al 1610, creò una folla di credenti nei dintorni, tanto che il vescovo di Nocera costruì il santuario che conosciamo oggi.

Ricette e gastronomia


Festa della Madonna della Neve a Torre Annunziata

La festa patronale si svolge nelle seguenti date:

La festa votiva si svolge nelle seguenti date:

Torre Annunziata festeggia la Madonna della Neve, patrona della città, ogni 5 agosto (festa patronale) e 22 ottobre (festa votiva). Questi eventi sono molto sentiti dalla popolazione devota del paese, che da secoli tramanda la storia del ritrovamento dell'immagine di Maria, rappresentandola ogni anno nelle stesse acque in cui è avvenuta. Una storia interessantissima e molto particolare.

L'altare che ospita la Madonna della Neve
L'altare che ospita la Madonna della Neve © madonna della neve / Facebook

La festa, che si ripete ogni anno con la stessa osservanza e devozione, consiste nel lancio in mare da parte delle paranze di una serie di reti a strascico, ripetendo l'evento avvenuto secoli prima. Sulla spiaggia si svolge una disputa fittizia che ricorda la lite tra Torresi e Stabiesi, risolta dal capitano del popolo con esito positivo per Torre.

Il 22 ottobre si svolge una festa votiva in ricordo di uno dei tanti miracoli compiuti dalla Madonna. In questa data, nel 1822, la Madonna intervenne per impedire alla lava del Vesuvio di riversarsi in città. Su ordine del sacerdote Don Rocco Baly, l'immagine fu esposta in Largo S. Teresa (oggi Piazza Cesaro) e un raggio di sole cadde sul volto della Vergine. In quel momento l'eruzione terminò e la città fu salvata.

La processione si ripete ogni anno per ringraziare la Vergine Maria per la sua imperitura protezione della città. Torre organizza processioni religiose, feste con abbondanti pizze, musica e molte altre attività.

Fatti storici

Si narra che nel XIV secolo (probabilmente nel 1354), in un giorno di 5 agosto, alcuni pescatori di Torre Annunziata, mentre pescavano nelle acque vicino allo Scoglio di Rovigliano, al confine con Castellammare di Stabia, incapparono in una scatola impigliata nelle loro reti. Saliti a bordo e aperta la scatola, scoprirono al suo interno un busto in terracotta di una Vergine dalla pelle scura che teneva in braccio il Bambino Gesù. Il busto non aveva alcuna iscrizione, per cui i pescatori non erano in grado di identificare di quale Vergine si trattasse.

Particolare della scultura della Madonna
Particolare della scultura della Madonna © madonna della neve / Facebook

Sulla riva scoppiò una furiosa lite con i pescatori stabiesi, che sostenevano che il busto fosse stato ritrovato nelle acque del loro territorio: ogni 5 agosto, questo episodio viene rievocato sulla spiaggia del ritrovamento alla presenza delle autorità e di numerosi fedeli.

Un altro evento significativo si verificò il 5 agosto 352, circa mille anni prima del ritrovamento a Rovigliano. In quella data, a Roma si verificò una «prodigiosa nevicata», un evento insolito che portò Papa Liberio a dedicare quella giornata a Sancta Maria ad Nives, ovvero Santa Maria della Neve.

La Madonna della Neve di Torre Annunziata ha la pelle scura, il che si spiega con la sua origine orientale e in particolare con l'influenza bizantina, come suggeriscono l'esecuzione, i colori, il manto riccamente decorato d'oro, le preziose corone d'oro sul capo di Maria e di Cristo e gli orecchini della Madonna.

Particolarità e gastronomia

Dal 2016, il Vesuvio Pizza Fest anima Torre Annunziata con eventi dedicati alla gastronomia locale, musica dal vivo e spettacolari fuochi d’artificio.

La festa votiva in onore della Madonna della Neve si celebra a Torre Annunziata nel mese di ottobre. Il calendario degli appuntamenti è curato dall’Amministrazione comunale oplontina e dall’Assessorato alla Cultura. Gli eventi gastronomici principali si concentrano attorno al Vesuvio Pizza Fest, che si tiene nello stesso periodo.

Si tratta di un programma ricco di spettacoli musicali e danzanti con gli artisti e le scuole di Torre Annunziata e, a chiusura della festa, ci saranno i tradizionali fuochi pirotecnici, oltre alla tanto amata pizza!

Date delle feste regionali in Campania

Riferimenti

  1. https://www.cucinare.it

  2. https://www.routard.com

  3. https://www.italia.it/it/campania

  4. https://www.dueamicheincucina.it

  5. https://blog.giallozafferano.it

  6. https://www.lucianopignataro.it

  7. https://ecampania.it

  8. https://fr.napolike.com

  9. https://www.lacucinaitaliana.it

  10. https://prolocoplonti.altervista.org

  11. https://www.napolike.it/vesuvio-pizza-fest-torre-annunziata