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Sommario della pagina:
- Il Mascio di Pietrapertosa
- Il rito della «Ndenna» di Castelsaraceno
- Campanacci di San Mauro Forte
- Date delle feste regionali in Basilicata
Il Mascio di Pietrapertosa
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026
- domenica 13 giugno 2027
Pietrapertosa è un paese della Basilicata situato in una zona montuosa appartenente al Parco Regionale Gallipoli Cognato, Piccole Dolomiti Lucane. Pietrapertosa è classificata come uno dei «borghi più belli» d'Italia.
Ogni anno, in onore di Sant'Antonio da Padova, il paese celebra un rito pagano noto come «Il Mascio», un culto arboreo che si è mantenuto nel tempo, anche se il suo significato e la sua funzione sono cambiati. La complessa cerimonia si articola in tre fasi. Il 13 giugno viene scelto il «Cerro» - o «Mai» - che viene abbattuto nel bosco di Montepiano.
Il fine settimana successivo, si abbatte la «Cima», un agrifoglio molto folto, che viene portato in paese. Le sue fronde vengono appoggiate sul giogo di due giovani mucche. Nel frattempo, il «Maggio» o «Mascio» nel dialetto locale, accompagnato e scortato, viene trasportato da diverse coppie di buoi, chiamate «paricchi». Seguendo questi primi passi, avviene l'innesto, cioè il matrimonio tra le due piante. Si parla di «matrimonio» tra un tronco di cerro e una cima.
La terza fase, molto scenografica, è il trasporto in processione dei due alberi, con la partecipazione di chiunque desideri partecipare. L'arrivo in paese è celebrato con grande euforia. L'evento è accompagnato dalla banda musicale e dall'offerta di vino e biscotti ai partecipanti. Il mascio entra nel borgo alla fine del pomeriggio, accolto da calorosi e lunghi applausi del pubblico, in un'atmosfera festosa e musicale.
I festeggiamenti religiosi, che includono la processione della statua di Sant'Antonio per le strade del borgo, si tengono di mattina. La statua di Sant'Antonio viene portata in processione lungo le vie principali della città, fino a ritornare davanti al convento di San Francesco. Nel frattempo, il «Maggio» viene eretto con grande sforzo fisico, utilizzando delle corde, per consentire la salita finale nel pomeriggio. Nel pomeriggio, i più bravi salgono sul «mascio» nel tentativo di raggiungere la vetta, sotto gli occhi vigili dei presenti, pronti a incoraggiare l'ascesa.
Al termine della salita, i festeggiamenti proseguono con uno show musicale e fuochi d'artificio. La pastorale è un gustoso piatto a base di carne di capra o di agnello, condita con cipolla, sedano, prezzemolo, patate, carote, pomodori e peperoncino. Il tutto cotto in caldaia di rame su fuoco a legna. Vien fuori un ottimo stufato adatto al palato degli intenditori. La pastorale si cucina nelle feste campestri come quelle del «Mascio» e si consuma accompagnata da un buon vinello paesano.
Il Rito della «Ndenna» di Castelsaraceno
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026
- domenica 20 giugno 2027
Il Rito della «Ndenna» si svolge in occasione della festa patronale di Sant'Antonio, durante le prime tre domeniche di giugno a Castelsaraceno. Castelsaraceno è un comune di circa 1.500 abitanti, situato in provincia di Potenza.
Durante questi tre giorni, gli elementi che compongono l’albero della Cuccagna, chiamato «’Ndenna» (antenna) dalla popolazione locale, vengono raccolti e uniti simbolicamente in un rituale che rappresenta il legame tra uomo e natura. Il momento culminante è l’unione tra due alberi distinti — il tronco (detto «’Ndenna») e la cima (chiamata «cunocchia») — in una sorta di «matrimonio» arboreo, espressione di antiche tradizioni legate alla terra.
La prima domenica di giugno, in una radura montana nei pressi della località Armizzone, viene selezionato, abbattuto e trasportato tramite camion e furgoni un pino chiamato «cunocchia». Questo albero rappresenterà la cima della Ndenna, ed è destinato a essere collocato sulla sommità del grande tronco. Il suo passaggio tra le vie del borgo, sorretto a braccia da numerosi devoti di Sant’Antonio, è uno dei momenti più partecipati e sentiti della festa.
La seconda domenica, viene individuato e abbattuto un albero di altezza non inferiore a 20 metri, proveniente dal bosco situato nella località Favino. Questo albero viene poi scelto per diventare la «ndenna». In questa occasione, che costituisce uno dei momenti più significativi della festa di Sant'Antonio, l'albero trasportato viene portato nella piazza intitolata al santo patrono. Questo grande albero viene poi innalzato al centro della piazza con l'utilizzo di «paricchi» di potenti buoi. In tempi recenti sono stati affiancati da moderni mezzi meccanici, anche se l'ingresso alla piazza è sempre stato appannaggio del trasporto animale.
Nell’ultima delle tre domeniche dedicate a Sant’Antonio, vengono assemblate sia la «cunocchia» sia la «ndenna». Quest’ultima viene issata esclusivamente grazie alla forza umana e fissata in una buca scavata ogni anno al centro della piazza.
Il momento culminante della festa, oltre ai riti religiosi in onore di Sant'Antonio, è la raccolta delle «spighe». Si tratta di strisce di legno attaccate ai rami della «cunocchia», dove i devoti del Santo portano le loro offerte. Solitamente le offerte sono costituite da prodotti dei campi o delle fattorie locali, ma a volte includono anche beni di consumo moderni e dispositivi elettronici come televisori o altri elettrodomestici.
Questa festa, come già detto, è anche un momento per celebrare l'unione tra uomo e natura o l'unione tra due piante. Come in ogni matrimonio in Italia che si rispetti, la festa si conclude con un buon pasto preparato dalla gente del posto con le specialità della città e della regione. Tra le specialità gastronomiche, la «nuglia», salsiccia piccante fatta a mano, la pasta fatta in casa, rascatedd, lagane e maccheroni, e numerosi prodotti offerti dal ricco sottobosco, come castagne, tartufi e frutti di bosco.
Campanacci di San Mauro Forte
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- da giovedì 16 a lunedì 20 gennaio 2025
- tra martedì 13 e lunedì 19 gennaio 2026
- tra mercoledì 13 e martedì 19 gennaio 2027
San Mauro Forte (MT), con i suoi 1.420 abitanti situati a 540 metri di altitudine, è uno dei borghi più autentici d’Italia. Qui la comunità ha sempre affrontato con determinazione le difficoltà, trasformando ogni crisi in un’opportunità di crescita. Un esempio concreto dell'Italia resiliente che non si arrende, ma guarda al futuro con coraggio e ingegno.
I campanacci di San Mauro Forte svegliano l’intero borgo dal 15 al 19 gennaio di ogni anno, con il loro suono cupo ma potente durante il carnevale, che si diffonde per le strade e i vicoli, fino alla torre normanna, in un'atmosfera misteriosa, quasi mistica.
L’antico rito si celebra in occasione della festa di Sant’Antonio Abate e coinvolge gruppi di uomini vestiti con mantelli su ruote e cappelli di paglia, che sfilano portando grandi campanacci, distinti in «maschili» e «femminili», simboli ancestrali di fertilità. Molti di questi campanacci, realizzati da artigiani locali, sono considerati strumenti apotropaici e propiziatori: secondo la tradizione popolare, il loro suono ha il potere di scacciare il male e di favorire un buon raccolto.
Il rumore si attenua quando i visitatori si fermano nelle cantine e nelle osterie allestite nel paese per degustare buon vino, salsicce fresche e altri prodotti tipici derivati dalla macellazione del maiale. Questa tradizione a San Mauro Forte e in altri comuni della regione è strettamente legata alle celebrazioni del carnevale.
La sagra delle fave arrappate, del vino, dei salumi, dell’olio e dei dolci tipici regionali – come le fritelle zuccherate della Basilicata – rappresenta un’occasione straordinaria per scoprire i sapori autentici del territorio. A rendere ancora più speciale l’evento è l’appartenenza alla rete carnevalesca lucana, che riunisce sette comuni accomunati da maschere tradizionali di grande valore antropologico. Queste maschere carnevalesche sono tra le più significative non solo a livello locale, ma anche internazionale, grazie alla loro varietà e unicità. Con radici profondamente legate alla cultura rurale, rappresentano figure allegoriche dai tratti spesso grotteschi, nate da antichi riti contadini e tramandate nel tempo. I sette carnevali storici della Basilicata appartengono ai seguenti comuni:
- Aliano
- Cirigliano
- Lavello
- Montescaglioso
- San Mauro Forte
- Satriano di Lucania
- Teana
La sagra dei Campanacci del borgo, così come il Carnevale, si concludono con il funerale e il lamento del fantoccio di Carnevale, che verrà bruciato e incenerito in piazza.
Date delle feste regionali in Basilicata
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San Mauro Forte Il Campanaccio
- da giovedì 16 a lunedì 20 gennaio 2025
- tra martedì 13 e lunedì 19 gennaio 2026
- tra mercoledì 13 e martedì 19 gennaio 2027
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Il Maggio di Accettura
- da giovedì 29 maggio a giovedì 19 giugno 2025
- da giovedì 14 maggio a giovedì 4 giugno 2026
- da giovedì 6 a giovedì 27 maggio 2027
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Il Mascio di Pietrapertosa
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026
- domenica 13 giugno 2027
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Castelsaraceno Festa della ndenna
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026
- domenica 20 giugno 2027