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Sommario della pagina:
- Il Mascio di Pietrapertosa
- Il Rito della «Ndenna» di Castelsaraceno
- Campanacci di San Mauro Forte
- Date delle feste regionali in Basilicata
Il Mascio di Pietrapertosa
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- tra il giovedì 9 maggio e il domenica 2 giugno 2024
- tra il giovedì 29 maggio e il domenica 22 giugno 2025
- tra il giovedì 14 maggio e il domenica 7 giugno 2026
Pietrapertosa è un paese della Basilicata. Si trova in una zona montuosa che fa parte del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Pietrapertosa è classificata come uno dei «Borghi più belli» d'Italia.
Ogni anno, in onore di Sant'Antonio da Padova, il paese celebra un rito pagano noto come «Il Mascio», un culto arboreo che si è mantenuto nel tempo, anche se il suo significato e la sua funzione sono cambiati. La complessa cerimonia si articola in tre fasi. Il 13 giugno viene scelto il «Cerro» - o «Mai» - che viene abbattuto nel bosco di Montepiano.
Il fine settimana successivo, si abbatterà la «Cima», un agrifoglio molto folto, che verrà portato in paese. Le sue fronde saranno appoggiate sul giogo di due giovani mucche. Contemporaneamente, il «Maggio» o «Mascio» nel dialetto locale, accompagnato e scortato, verrà trasportato da diverse coppie di buoi, chiamate «paricchi». Seguendo questi primi passi, avviene l'innesto, cioè il matrimonio tra le due piante. Si dice che è il «matrimonio» tra un tronco di cerro e una cima.
La terza fase, molto scenografica, è il trasporto in processione dei due alberi con il coinvolgimento di chiunque desideri partecipare. L'arrivo in paese è celebrato trionfalmente, generando grande euforia. L'evento è accompagnato dalla banda musicale e dall'offerta di vino e biscotti ai partecipanti. Il mascio entra nel borgo alla fine del pomeriggio, accolto da calorosi e lunghi applausi del pubblico, in un'atmosfera festosa e musicale.
I festeggiamenti religiosi, che includono la processione della statua di Sant'Antonio per le strade del borgo, si tengono di mattina. La statua di Sant'Antonio viene portata in processione lungo le vie principali della città, fino a ritornare davanti al convento di San Francesco. Nel frattempo, il «Maggio» viene eretto con grande sforzo fisico, utilizzando delle corde, per consentire la salita finale nel pomeriggio. Nel pomeriggio, i più bravi salgono sul «mascio» nel tentativo di raggiungere la vetta, sotto gli occhi vigili dei presenti, pronti a incoraggiare l'ascesa.
Al termine della salita, i festeggiamenti proseguono con uno show musicale e fuochi d'artificio. La pastorale è un gustoso piatto a base di carne di capra o di agnello, condita con cipolla, sedano, prezzemolo, patate, carote, pomodori e peperoncino. Il tutto cotto in caldaia di rame su fuoco a legna. Vien fuori un ottimo consommè adatto al palato degli intenditori. La pastorale si cucina nelle feste campestri come quelle del «Mascio»e si consuma accompagnata da un buon vinello paesano.
Il Rito della «Ndenna» di Castelsaraceno
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- domenica 16 giugno 2024
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026
Il Rito della «Ndenna» si svolge durante le prime tre domeniche di giugno a Castelsaraceno. Castelsaraceno è un comune di circa 1.500 abitanti, situato in provincia di Potenza. Il rito della «Ndenna» ha luogo in occasione della festa patronale di Sant'Antonio, nelle prime tre domeniche di giugno.
Durante questi tre giorni gli elementi di un albero di Cuccagna, chiamato «Ndenna» (antenna) dalla gente del posto, vengono raccolti e riuniti in una sorta di matrimonio con la natura. Il rituale affonda le sue radici nell'antica storia di questa città fondata all'inizio del II millennio dell'era cristiana e trae probabilmente origine da qualche antica festa di paese legata al rapporto tra l'uomo e la terra.
La prima domenica di giugno, in un bosco di alta montagna vicino al palcoscenico di Armizzone, viene selezionato, tagliato e trasportato tramite camion e furgoni un pino, denominato «cunocchia». Questo albero rappresenterà successivamente il punto culminante della festa del Patrono «ndenna», ovvero la cima dell'albero. Il trasporto per le vie del borgo di cunocchia grazie alle braccia di molti seguaci del santo è un momento di grande partecipazione di tutta la popolazione.
La seconda domenica, viene individuato e abbattuto un albero di altezza non inferiore a 20 metri, proveniente dal bosco situato nella località Favino. Questo albero viene poi selezionato per diventare la «ndenna». In questa occasione, che costituisce uno dei momenti più significativi della festa di Sant'Antonio, l'albero trasportato viene portato nella piazza intitolata al santo patrono. Questo grande albero viene poi innalzato al centro della piazza con l'utilizzo di «paricchi» di potenti buoi. In tempi recenti sono stati affiancati da moderni mezzi meccanici, anche se l'ingresso alla piazza è sempre stato appannaggio del trasporto «animale».
Nell'ultima delle tre domeniche dedicate al Santo, vengono montate sia la «cunocchia» sia la «ndenna». Grazie all'impiego esclusivo della forza umana, la «ndenna» viene issata e fissata in una buca che viene scavata appositamente ogni anno nella piazza.
Il momento culminante della festa, oltre ai riti religiosi in onore di Sant'Antonio, è la raccolta delle «spighe». Queste sono strisce di legno attaccate ai rami della «cunocchia», dove i devoti del Santo portano le loro offerte. Le offerte sono solitamente costituite da prodotti dei campi o delle fattorie locali, ma a volte includono anche beni di consumo moderni e dispositivi elettronici come televisori o altri elettrodomestici.
Questa festa, come già detto, è anche un momento per celebrare l'unione tra uomo e natura o l'unione tra due piante. Come in ogni matrimonio in Italia che si rispetti, la festa si conclude con un buon pasto preparato dalla gente del posto con le specialità della città e della regione. Tra le specialità gastronomiche, la «nuglia», salsiccia piccante fatta a mano, la pasta fatta in casa, rascatedd, lagane e maccheroni, e numerosi prodotti offerti dal ricco sottobosco, come castagne, tartufi e frutti di bosco.
Campanacci di San Mauro Forte
L'evento si svolge nelle seguenti date:
- dal venerdì 12 al martedì 16 gennaio 2024
- tra il lunedì 13 e il domenica 19 gennaio 2025
- tra il martedì 13 e il lunedì 19 gennaio 2026
San Mauro Forte (MT), 1.420 abitanti, 540 metri di altitudine, è uno dei Borghi Autentici d'Italia. I suoi abitanti sono persone e comunità che hanno deciso di non arrendersi di fronte alle crisi o ai problemi, ma anzi li hanno sempre utilizzati come opportunità: realtà che appartengono a questa Italia che vuole cavarsela.
I campanacci di San Mauro Forte svegliano l’intero borgo dal 15 al 19 gennaio di ogni anno, con il loro suono cupo ma potente durante il carnevale, che si diffonde per le strade e i vicoli, fino alla torre normanna, in un'atmosfera più che misteriosa.
L'antico rito coincide con la festa di Sant'Antonio Abate e riunisce folti gruppi di uomini avvolti in mantelli su ruote, cappelli di paglia in testa, che reggono grandi campanacci «maschili» e «femminili» come simbolo di fertilità. Molti dei campanelli di San Mauro Forte sono realizzati da artigiani locali e, secondo la credenza popolare, hanno funzioni apotropaiche e propiziatorie, con il compito di allontanare il male e favorire un buon raccolto dalla terra.
Il rumore si attenua quando i visitatori si fermano nelle cantine e nelle osterie allestite nel paese per degustare buon vino, salsicce fresche e altri prodotti tipici derivati dalla macellazione del maiale. Ques-ta tradizione a San Mauro Forte e in altri paesi della regione è strettamente legata alle celebrazioni del carnevale.
La sagra delle fave arrappate, del vino, dei salumi, dell'olio e dei dolci tipici regionali come le fritelle zuccherate della Basilicata è una splendida occasione. L'evento è inoltre impreziosito dall'appartenenza alla rete carnevalesca lucana, composta da 7 comuni con le maschere più significative che, grazie alla loro grande diversità, costituiscono uno dei patrimoni antropologici più importanti a livello internazionale. Le maschere carnevalesche tipiche della Basilicata hanno origini antiche e sono legate ad arcaiche tradizioni contadine. Sono figure allegoriche spesso dall’aspetto anche molto grottesco. I sette carnevali (dei comuni locali) storici della Basilicata sono quelli di:
- Aliano
- Cirigliano
- Lavello
- Montescaglioso
- San Mauro Forte
- Satriano di Lucania
- Teana
La sagra dei Campanacci del borgo, così come il Carnevale, si concludono con il funerale e il lamento per il fantoccio di Carnevale, che verrà bruciato e incenerito in piazza.
Date delle feste regionali in Basilicata
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San Mauro Forte Il Campanaccio
- dal venerdì 12 al martedì 16 gennaio 2024
- tra il lunedì 13 e il domenica 19 gennaio 2025
- tra il martedì 13 e il lunedì 19 gennaio 2026
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Il Mascio di Pietrapertosa
- tra il giovedì 9 maggio e il domenica 2 giugno 2024
- tra il giovedì 29 maggio e il domenica 22 giugno 2025
- tra il giovedì 14 maggio e il domenica 7 giugno 2026
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Il Maggio di Accettura
- dal giovedì 9 al giovedì 30 maggio 2024
- dal giovedì 29 maggio al giovedì 19 giugno 2025
- dal giovedì 14 maggio al giovedì 4 giugno 2026
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Castelsaraceno Festa della ndenna
- domenica 16 giugno 2024
- domenica 15 giugno 2025
- domenica 14 giugno 2026